CAMPINI, Luigi
Nacque a Montichiari (Brescia) il 14 ag. 1816; si affermò presto come ritrattista e decoratore figurista, dopo aver fatto pratica presso G. Rottini. Uomo affabile, si prodigò nella scuola e nell'insegnamento della pittura nelle migliori famiglie, e fa considerato il Nestore degli artisti bresciani.
Il C. appartiene alla scuola romantica capeggiata dallo Hayez e dal Bertini, ma si mostra non del tutto dimentico di stilemi neoclassici. Lodato dai contemporanei per la somiglianza al vero, le belle composizioni, la piacevolezza del colorito, la perfezione dei panneggi, è tipico rappresentante della fredda accurata pittura intinta di accademismo propria dei suoi tempi.Opere giovanili sono conservate a Brescia, presso i discendenti Cassa (Autoritratto, ritratti della Madre, di Un notaio, bozzetto con l'Olimpo per un affresco scomparso nella sua casa), e ritratti sono conservati presso molte famiglie bresciane.
Nel 1841 il C. dipinse un medaglione (Cimarosa, propr. A. Pitozzi) e due ritratti; nel 1845-46 una pala d'altare di ubicazione ignota (Predicazione di s. Giovanni Evangelista a Efeso)e ritratti; posteriore al 1842 è la Morte di s. Giuseppe (Montichiari, duomo, primo altare a sinistra); nel 1851 finì La Vergine e i ss. Rocco e Sebastiano (S. Rocco a Tola di Valle di Sotto, prov. di Sondrio); del 1852 è il ritratto a matita di A. Mantice (propr. Mantice) e del 1857 Arione e le Naiadi (propr. Cassa). Socio dell'Ateneo, di Brescia dal 1859, il C. dipinse le Battaglie di S. Martino e di Solferino (Brescia, Galleria d'arte moderna), Gli zuavi (Milano, propr. Sforza Brivio); del 1860 è il Ritratto della moglie (propr. Cassa), del 1864 la decorazione del soffitto del teatro Grande (con il Magnani). Nel 1870 dipinse il sipario per il teatro Sociale di Palazzolo sull'Oglio (bozzetto in coll. G. Lanfranchi), con il palazzolese L. Arrighini per il paesaggio. Zeusi nel suo studio (1879, propr. Cassa), Arnaldo arringa il popolo (1882, propr. Cassa), i monocromi per la cappella di S. Angela Merici (1854, in S. Francesco d'Assisi, Brescia), gli acquerelli In campagna e Ave Maria (1885, propr. Cassa), le decorazioni della sala per conferenze alla crociera di S. Luca in Brescia (scomparsa) sono le tappe sicure della sua attività. Membro della Commissione provinciale per i monumenti (1864) e insegnante di figura nella scuola Moretto (1869), fu maestro di F. Filippini, A. Glisenti, A. Soldini e altri.
Altre opere a Brescia: Ancelle della Carità: ritratto di S. Maria Crocifissa di Rosa, Il Cuore di Gesù adorato da santi (pala guasta della vecchia chiesa, oggi nella cappella interna), Angeli (tempere già nella vecchia chiesa); chiesa di S. Luca: S. Luca ritrae la Madonna (lunetta del presbiterio), Figura della Vergine (altare di destra); chiesa di S. Zeno: Morte di s. Anna (secondo altare a destra); Galleria d'arte moderna: Ritratto del nob. A. Foresti;palazzo Bargnani: volta del salone (sostituzione della decorazione settecentesca, poi restaurata da V. Trainini). A Casto, in casa Passerini, vi sono decorazioni con figure femminili.Il C. morì a Brescia il 14 luglio 1890.
Il cugino, Cesare Campini, nato a Montichiari il 15 sett. 1832, fu pittore (e litografo) di modesta levatura, accurato nel disegno, decoroso nei ritratti e nelle pale sacre, seguace dei canoni del tardo romanticismo e del verismo. Morì a Brescia il 18 giugno 1883.
Sue opere: Botticino Mattina, chiesa di S. Nicola da Tolentino: S.Nicola da Tolentino, S. Antonio abate e s. Antonio da Padova (dal Moretto). Brescia, Gall. d'arte moderna: ritratto di Adelina Pozzi (n. 900); Madonna col Bambino (affresco strappato dall'Ospedale Maggiore, n. 1222); Museo del Risorgimento: Vittorio Emanuele II (1862). Lavone, parrocchiale: pala dell'altare maggiore (1875). Ritratti sono conservati presso le famiglie Cottinelli (Autoritratto), Ferlinghetti, Pelizzari e presso altri privati in Brescia. Una sua litografia della Loggia di Brescia in F. Odorici, Storie bresciane, VIII, Brescia 1858, p. 323.
Fonti e Bibl.: Oltre ai necrologi, in La Provincia di Brescia, 16 luglio 1890, e Illustraz. ital. 27 luglio 1890, p. 59, si veda: Brescia, Musei civici, ms. 60: T. Castellini, Catal. dei quadri della pinacoteca Tosio (1868); Ibid., L. Cicogna, Appendice ms. al Diz. degli artisti bresciani di S. Fenaroli;Brescia, Municipio, Atti del Consiglio comunale del 1869, p. 39. Si vedano inoltre commenti alle opere in Commentari dell'Ateneo di Brescia, 1841, pp. 251, 256; 1845-46, p. 399; 1858-61, pp. 367 s.; e notizie in Il Farfarello del 31 ag. 1879 e del 2 sett. 1882; ma vedi anche: G. Zanardelli, Notizie naturali, industriali e artistiche della prov. di Brescia, Milano 1857, p. 430 (ed. 1904, p. 427); L. F. Fé d'Ostiani, Storia, tradizioni ed arte nelle vie di Brescia, II, Brescia 1895, p. 8; VI, ibid. 1898, p. 20 (ed. 1927, pp. 66, 254); G. Fenaroli-L. Cicogna, Ilprimo secolo dell'Ateneo di Brescia, Brescia 1902, p. 29; A. Gnaga, La prov. di Brescia e la sua esposiz. 1904, Brescia 1905, p. 182; A. Chiarini, Pel secondo centen. dell'erezione del duomo, Montichiari 1929, p. 22 (il C. è chiamato erroneam. Giuseppe); O. Foffa, Guida illustr. di Brescia, Brescia 1933, p. 73; Mostra della pitt. bresciana dell'800 (catal.), Brescia 1934, pp. 7, 35; V. Lonati, A. Soldini, in Comment. d. Ateneo di Brescia, 1936, B., p. 115; M. Gnoli Lenzi, Inv. oggetti d'arte, IX, Prov. di Sondrio, Roma 1938, p. 350; A. Morassi, Catalogo delle cose d'arte: Brescia, Roma 1939, p. 498; C. Boselli, Appunti al Catalogo... di A. Morassi, in Comm. d. Ateneo di Brescia, 1943-45, p. 81; U. Vaglia, Dizion. di artisti.. valsabbini, Sabbio Chiese 1948, p. 97; O. Foffa, Note di storia di Montichiari..., Milano 1949, pp. 17, 189; G. Panazza, Brescia nella prima metà del sec. XIX, in Comment. d. Ateneo di Brescia, 1948-49, p. 135; V. Lonati, Arte di ieri e arte di oggi, ibid., 1954, p. 126; M. Tonolini, Guida della chiesa e del convento di S. Francesco d'Assisi in Brescia, in VII centen. del complesso monumentale di S. Francesco d'Assisi, Brescia 1954, p. 55; G. Nicodemi, Pittori dell'800 bresciano Brescia 1956, p. 21; B. Spataro, La pittura dei secc. XIX e XX, in Storia di Brescia, IV, Milano 1964, p. 947; G. Giudici, II Teatro sociale, in Memorie illustr. di Palazzolo sull'Oglio, 1966, 7, p. 33; F. Ghidotti, Palazzolo 1800, suppl., ibid., 1969, 4, tav. IV; Lo storico teatro "Sociale" riscattato dal Comune, in Giornale di Brescia, 29 apr. 1971; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, V, p. 474.
Per Cesare: Brescia, Municipio, Atti d. Cons. comun. del 1869, p. 34; Cesare Campini, in La Sentinella bresciana, 19 giugno 1883; Brescia, Musei civici, L. Cicogna, Appendice ms. al Diz. degli artisti bresciani di S. Fenaroli;P. Piotti, Lavone, Brescia 1907, p. 23; P. Guerrini, Elenco delle opere d'arte della diocesi e prov. di Brescia, in Brixia Sacra, XII (1921), pp. 12 (errato), 13; Mostra della pitt. bresc. dell'800 (catal.), Brescia 1934, p. 40; P. Guerrini, Lavone di Pezzaze, in Mem. stor. d. diocesi di Brescia, XV (1948), p. 86; G. Panazza, Brescia nella prima metà del sec. XIX, in Comment. d. Ateneo di Brescia, 1948-49, p. 142; O. Foffa, Note di storia di Montichiari..., Milano 1949, p. 191; G. Panazza, Pinacoteca civica Tosio Martinengo, Brescia, Milano 1959, p. 59; Id., Itinerario artistico in Valle Trompia, in Antol. gardonese, Brescia 1969, p. 29.