BRAMIERI, Luigi
Nato a Piacenza il 27 giugno 1757 da Giulio, ufficiale di cavalleria, e dalla nobildonna Aurora Boselli Bonini, frequentò nella città natale le scuole di S. Pietro (sottratte in quegli anni ai gesuiti, allontanati da Piacenza nel 1768: i maestri erano scelti fra il clero secolare o fra i lazzaristi del Collegio Alberoniano). Coltivò fin da giovane ambizioni letterarie, ma per volere dei familiari seguì studi universitari di leggi, prima a Bologna dal 1776 al 1779 sotto la guida del Montesani, bibliotecario dell'Istituto delle scienze, poi a Parma dove si laureò in utroque iure nel 1780. In tale occasione l'amico Gaetano Fiacchi curò in onore del B. una voluminosa raccolta di poesie di vari autori, fra cui Bettinelli e Monti. Subito aggregato al Collegio dei giudici di Parma, il B. tenne per breve periodo le funzioni di "aiuto" al presidente del Supremo Tribunale di Piacenza, per dedicarsi poi, prima a Parma e poi di nuovo a Piacenza, alla libera professione di avvocato, che gli lasciava più tempo per le predilette occupazioni letterarie. Fu infatti in questi anni alacre promotore di attività accademiche nella città natale: nel 1786, insieme a Carlo Carasi e al conte Giovanni Scotti, ridiede vita all'antica Accademia piacentina degli Ortolani, fondata e presto disciolta nel sec. XVI dal Domenichi e dal Doni. Il B., cancelliere sollecitava e coordinava i "poetici compiti" delle adunanze: fra i soci spiccano i nomi del Romagnosi e di I. Pindemonte.
Contemporaneamente il B. era socio e vicesegretario di un'altra accademia piacentina, la Società di filosofia e belle lettere, sorta nel 1784 (dal 1789 prese il nome di Società letteraria), dove lesse numerose dissertazioni: Paragone fra l'Agamennone di Alfieri e quello del Borsa di Mantova (6 apr. 1786), Confutazione delle critiche del Boileau all'Ariosto (20 dic. 1786), Censura alla dissertazione del Gervasi sulle opinioni e le scoperte intorno all'arcobaleno (15 maggio 1788), Elogio del Cavalier Marino (1789), Censura alla dissertazione del Romagnosi sopra i fondamenti della politica legislazione (1790). Fu in seno a quest'accademia che fece le sue primissime prove G. D. Romagnosi, cui il B. rimase anche più tardi legato da stretta amicizia.
Mediocre autore di svariati componimenti poetici encomiastici o d'occasione (fu ascritto all'Arcadia col nome di Elcippo Sicionio), il B. si dedicò soprattutto, nel solco della tradizione classicistica locale, alla critica letteraria nei modi caratteristici della prosa accademica illustre: l'elogio storico e la biografia erudita.
Sulle Memorie per servire alla storia letteraria e civile, il giornale veneziano diretto da F. Aglietti, pubblicò numerose recensioni e, fra il 1793 e il 1796 (con un "supplemento" nel 1798 e 1799), una Necrologia letteraria per gli anni 1793 e 1794 (prolungata fra il 1800 e il 1805 sul Nuovo giornale dei letterati di Pisa), che ambiva dare i ritratti biografici di tutti i letterati italiani ed anche europei morti in quel biennio. Risultano evidenti in questo panorama i forti limiti della critica del B., improntata a un gusto chiuso, frigidamente accademico e conservatore, incapace di apprezzare anche lontanamente la portata innovatrice di tanti fenomeni culturali contemporanei. Esemplare in questo senso l'articolo sul Goldoni, che riprende ed esaspera velenosamente soltanto i motivi più meschini e miopi della polemica antigoldoniana di trent'anni prima: il gusto "plebeo" di Goldoni, la "soverchia facilità" del suo stile. Esemplari anche gli scritti sul Parini, che pure costituiscono forse il frutto migliore dell'attività critica del B. (del 1805 è, infatti, un'edizione critica del Giorno particolarmente lodata dal Carducci per il "giudizio" con cui il B. seppe orientarsi nella "moltitudine delle varianti ed emendazioni ed aggiunte cumulate nella stampa del Reina"). Da una Lettera intorno l'abate Luigi (sic) Parini al Padre Pompilio Pozzetti, pubblicata sulle Memorie veneziane nel 1800, nacque l'idea di un volume in collaborazione con lo stesso Pozzetti, pubblicato a Piacenza nel 1801 e in edizione riveduta e accresciuta l'anno seguente a Milano (col titolo Lettere intorno la vita e gli scritti del celebre poeta Giuseppe Parini): è praticamente la prima biografia critica pariniana, improntata a un'ammirazione schietta, ma limitata alle doti più squisitamente letterarie del Parini (e non scevra perciò di riserve, sul piano di una pignoleria formalistica che vorrebbe testimoniare dell'obiettività del critico), mentre è del tutto assente il caldo entusiasmo per la figura morale del poeta che già animava la contemporanea Vita pariniana del Reina (per non parlare delle celebri pagine dell'Ortis foscoliano). Dallo stesso atteggiamento di classicismo ritroso e pedantesco nasce la dichiarata avversione del B. all'ossianesimo (nell'Elogio del Cesarotti) e in genere agli influssi preromantici "alemanni" ed inglesi, come pervertitori del gusto italiano: donde anche le accuse di "stranezza" volte alle opere giovanili del Foscolo. A parte le numerose opere di compilazione erudita a carattere locale (fra cui la continuazione di una Cronichetta parmigiana iniziata dall'Affò sul Diario parmigiano, fra 1801 e 1810e poi nel 1815-16;e uno schedario manoscritto di notizie su scrittori piacentini che doveva servire alla continuazione delle Memorie per la storia letteraria di Piacenza del Poggiali, conservato oggi presso la Biblioteca Civica piacentina), il quadro delle attività letterarie del B. è completato da sei scialbe "novelle morali" che gli valsero fra 1793 e 1794 la vittoria, condivisa con Annibale Parea, del premio bandito otto anni prima dal filantropo bresciano conte Carlo Bettoni per la composizione di novelle educative "dirette all'istruzione dei giovani"; nonché da una rapida incursione in campo teatrale che fruttò nel 1795una traduzione del Pompeo di Corneille per la Biblioteca teatrale veneziana edita dallo Stella e diretta da Mattia Butturini, e nel 1798 due Tentativi drammatici di contenuto didascalico-edificante (La forza della disperazione e del ravvedimento,La filial tenerezza ricompensata)pubblicati a Parma sotto lo pseudonimo di Accademico Incamminato. Probabilmente la fatica meno inutile del B. fu la compilazione di un Giornale Agrario pubblicato a Parma fra il 1803 e il 1804, particolarmente apprezzato dal Romagnosi.Nel 1806, venutogli a mancare il padre, il B. lasciò la precaria professione di avvocato per dedicarsi all'insegnamento. Il Romagnosi gli offrì la cattedra di eloquenza forense nelle speciali scuole politico-legali da lui create e dirette a Milano; ma il B. preferì restare a Piacenza, dove dal 1807 insegnò belle lettere e poi eloquenza (del 1809 è un suo manuale di Regole della poesia sì latina che italiana)e fu segretario delle scuole di San Pietro; poco più tardi ottenne la carica di vicesegretario del Magistrato agli studi. Tali funzioni, esercitate con alacrità e scrupolo, gli conferirono il prestigio necessario a farsi attribuire, nella sezione dell'università parmense costituita a Piacenza nel 1814, la cattedra di magna eloquenza e poetica, unitamente alle funzioni di vicesegretario. Infine nel 1817 il B. toccò il culmine della sua carriera accademica, quando Maria Luisa accolse la sua istanza di esser prescelto a sostituire il defunto Angelo Mazza nelle cariche di segretario dell'università di Parma e preside della facoltà di lettere, e in più gli conferì la cattedra di alta eloquenza. Ma al conquistato prestigio accademico non corrispose evidentemente un analogo apprezzamento negli ambienti della critica militante, se proprio in quegli anni una sua offerta di collaborazione alla Biblioteca Italiana venne scartata dall'Acerbi per uno sprezzante giudizio del Monti; né miglior sorte ottenne nel 1818, nonostante l'appoggio del Romagnosi, un'analoga avance verso il Conciliatore. E d'altra parte questa curiosa disponibilità verso i due opposti schieramenti politico-letterari dimostra nel B. quanto meno una fondamentale incertezza e ambiguità di atteggiamento ideologico-culturale, che contribuisce a ribadire i forti limiti della sua personalità di modesto erudito provinciale.
Il B. stava lavorando alla proposta di Nuove Costituzioni per l'università parmense (conservate presso la Biblioteca Palatina, Ms. Parmense,Carte Bramieri, ins. 17) quando fu stroncato da un'apoplessia fulminante a Parma, il 6 apr. 1820.
Opere: L'amor fraterno,Il buon diavolo, La beneficenza dilicata,Il dovere e la felicità, La ricompensa,La vittoria più difficile, nel volume Novelle morali ad istruzione de' giovanetti coronate dalla Società patriottica di Milano col premio ad essa affidato dal fu Conte Carlo Bettoni Bresciano, Milano 1795, poi Venezia 1795 (L'amor fraterno fu ristampato in Scelta di novelle de' più eleganti scrittori, II, Milano 1812; quattro delle sei novelle furono ristampate in Bellezze delle novelle tratte da' più celebri autori, Parigi 1823, poi col titolo Nuova scelta di novelle de' più celebri autori, ibid. 1852); L. B. e Pompilio Pozzetti, Della vita e degli scritti di Giuseppe Parini milanese. Lettere di due amici, Piacenza 1801, poi col nuovo titolo Lettere intorno la vita e gli scritti del celebre poeta Giuseppe Parini, 2 ediz. riveduta con diligenza e accresciuta di giunte notabili, Milano 1802; Il Giorno di G. Parini, a cura di L. B., Parma 1805; Regole della poesia sì latina che italiana, Piacenza 1809; Di Angelo Mazza stanze sdrucciole a Melchior Cesarotti. Elogio di questo tratto dalla necrologia letteraria di L. B., Piacenza 1809; Elogio di Cristoforo Poggiali scritto per la necrologia del 1811 e recitato nella conversazione letteraria di Piacenza dall'avv. L. B., Piacenza 1811. Vari versi d'occasione del B. furono pubblicati su diversi periodici (fra cui vedi Anno poetico, III, Venezia 1795).Due ricchi fondi di carte manoscritte del B. (versi, dissertazioni, appunti eruditi, carte accademiche e lettere) sono conservati rispettivamente presso la Biblioteca Civica di Piacenza e la Biblioteca Palatina di Parma.
Fonti eBibl.: Poesie italiane e latine per la laurea in ambe le leggi conferita al nob. sig. L. B. piacentino..., Modena 1780; V. Monti, Epistolario, a cura di A. Bertoldi, I, Firenze 1928, pp. 128 s.; II, ibid. 1928, pp. 333, 394, 402, 407;IV, ibid. 1929, pp. 284 s.; G. D. Romagnosi, Lettere edite ed inedite, a cura di S. Fermi, Milano 1935, pp. VI, 1-18, 20-35, 42 s., 74-76, 86 s., 90-93, 100, 105-09, 116 s., 122-24, 131-33, 136, 158, 161 s., 182-187, 191 s., 252, 345;recensione anonima alle Lettere pariniane in Nuovo giornale dei letterati, Pisa 1802, I, p. 234; G. De Coureil, Lettere all'avv. L. B. sui poemetti del Parini, in Nuovo giorn. dei letterati, Pisa 1803, V, pp. 169-204, VI, pp. 62-99, VII, pp. 137-178, poi in Opere di G. D. C., Livorno 1818-19, II, pp. 179 e 264; III, pp. 80-109; G. Buttafuoco, Necrologio di L. B., in Gazzetta di Parma, 11apr. 1820; Memorie degli scrittori e letterati parmigiani raccolte dal p. Ireneo Affò e continuate da Angelo Pezzana, VI, Parma 1825, passim; VII, ibid. 1833, passim;G. B. Passano, I novellieri italiani in prosa, II, Torino 1878, pp. 510 ss.; G. Carducci, Opere (edizione nazionale), XVI, pp. 386, 409;L. Cerri, Continuazione delle Memorie per la storia letteraria di Piacenza del Poggiali, Piacenza 1895;L. Mensi, Dizionario biografico piacentino, Piacenza 1899, pp. 88 s.;P. Foà, I concorsi Bettoni per novelle morali e i novellieri che vi parteciparono, in Ateneo veneto, XXIV (1901), n. 2, pp. 303-309; XXV (1902), n. 1, pp. 113-25, 251-67, 474-87; n. 2, pp. 91-99, 199-223; S. Lottici-G. Sitti, Bibliografia generale per la storia parmense, Parma 1904, pp. 70, 81, 83 s., 90, 238, 329, 363;S. Lottici Maglione, Di L. B. letterato piacentino, in Miscellanea "Erudizione e Belle arti", Carpi, n.s., II (1905), 2-3, pp. 1-4; G. Bustico, L. B. e la "Biblioteca teatrale" di Venezia, in Nuovo arch. veneto, n.s., XII (1912), vol. XXIII, pp. 440-50;A. Boselli, Il carteggio di L. B. conservato nella "Palatina" di Parma, in Boll. stor. piacentino, XVIII (1923), pp. 109-16, 172-76; XIX (1924), pp. 28-31, 67-76; Tutte le opere edite e inedite di G. Parini, a cura di G. Mazzoni, Firenze 1925, pp. LI, LXIV ss., LXXXV, LXXXVIII s. e passim;E.Bertana, Saggi pariniani, Aquila 1926, pp. 7, 102;G. Bustico, Bibliografia di Giuseppe Parini, Firenze 1929, pp. 19-23, 95 s., 100 s.; G. Mazzoni, L'Ottocento, I, Milano 1934, pp. 110 s., 152, 370, 485; A. Levi, Spigolature romagnosiane, in Bollettino storico piacentino, XXIX(1934), pp. 97-107, 152-168; XXX (1935), pp. 11-24;G. Forlini, L. B. letterato, in Strenna dell'anno XV, Piacenza 1937, pp. 49-53;G. Ferretti, P. Giordani sino ai quaranta anni, Roma 1952, pp. 24 s., 191, 265, 267 s.; G. Natali, Il Settecento, Milano 1960-61, I, pp. 598, 606; II, 1101, 1122, 1186; L. Caretti, Parini e la critica, Firenze 1962, pp. 34, 36, 61, 82;S. Fermi-G. Forlini, La bottega Del Majno, Piacenza 1954, pp. 11, 15, 22;A. Piromalli, Giuseppe Parini, Firenze 1966, p. 80.