BOMBICCI PORTA, Luigi
Nacque a Siena l'11 luglio 1833 da Tito, ingegnere, e da Gesilia Bulgarini. Studiò all'università di Pisa, dove si laureò in scienze naturali nel 1853, allievo e poi assistente di G. Meneghini. Alla fine del 1860 fu nominato professore di storia naturale nel liceo di Pisa, ma un mese dopo fu chiamato come professore di mineralogia dall'università di Bologna, dove rimase per il resto della sua vita e dove fu anche preside della facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali. Morì a Bologna il 17 maggio 1903.
Il B. fu eminente mineralogista, teorico e pratico. Fin dal 1861 concepì una teoria sulle associazioni poligeniche, che, dopo un breve accenno in una pubblicazione dello stesso anno (La classificazione naturale dei minerali, Pisa 1861), espose solo nel 1867 (Memorie della R. Accad. delle Scienzedell'Istituto di Bologna, s. 2, VI [1867], pp. 475-566). Su di essa tornò più volte in seguito, illustrandone l'applicazione a vari tipi di minerali (solfuri, silicati, carbonati, fosfati, arseniati), finché la riassunse nella memoria Sui probabili modi di formazione dei cristalli digranato (Memorie d. R. Accad. delle Scienze dell'Istituto diBologna, s. 5, IX [1902], pp. 311-354).
L'associazione poligenica consiste - secondo la definizione del B. - "nel regolare assestamento, in una medesima massa cristallina, e dotata di speciali caratteri, di particelle fisiche fra loro differenti". Il B. sostiene che alla base di tali associazioni stanno fenomeni fisici e non chimici. Tale teoria è assai simile a quelle dei miscugli isomorfi di G. Tschermak e della sincristallizzazione di G. Friedel, formulate vari anni dopo. Anche la teoria delle soluzioni solide di van t'Hoff, in cui si considerano gli elementi di cristallizzazione diversi dall'acqua, si riallaccia a quella del B., che considera tali soluzioni un caso particolare delle sue associazioni poligeniche.Nel campo della mineralogia teorica sono ancora da ricordare gli studi sull'origine e l'evoluzione delle specie minerali, sulle distorsioni paraboloidi del quarzo e sulla mimesia di vari minerali (pirite, hauerite, melanoflogite, ecc.). Il B., inoltre, pubblicò diverse ricerche su minerali italiani, specialmente dell'Emilia e della Toscana. Anche le numerose pubblicazioni di petrografia e di geologia riguardano prevalentemente queste due regioni. Da ricordare inoltre una sua classificazione delle rocce (1884), basata sulla loro composizione chimica.
Altre pubblicazioni vertono sulla fisica terrestre (i terremoti, le frane, le eruzioni vulcaniche), la meteorologia (le aurore boreali, i meteoriti, la grandine) e fenomeni connessi (per es. il diboscamento e le inondazioni). Negli ultimi anni della sua vita il B. si interessò molto al problema della grandine, cui dedicò una ventina di pubblicazioni. Egli sosteneva una sua teoria sull'origine cristallina della grandine (Ann. Meteorol. Ital., V [1890], pp. 1-21) e sulla possibilità di impedirne la formazione mediante l'impiego di appositi spari (Boll. della Società Agric. Italiana, V [1900], pp. 12-25).
Questa pratica, nonostante avesse trovato vari sostenitori anche all'estero, non corrispose alle aspettative, forse perché non sempre correttamente applicata, e fu quindi ben presto abbandonata. L'aver sostenuto la tecnica degli spari procurò al B. aspre polemiche; altre egli ne ebbe riguardo a vari argomenti di mineralogia. Esse furono probabilmente alimentate dal fatto che era allora in auge in Italia la scuola tedesca, improntata ad una grande minuziosità, e i cui seguaci non vedevano di buon occhio l'opera del B., caratterizzata da intuizioni geniali più che da lunghi esperimenti e pazienti calcoli. Tali polemiche sfociarono talora in attacchi personali, che culminarono in accuse di speculazione; ma un rigoroso controllo effettuato dopo la sua morte dimostrò ampiamente l'infondatezza di tali addebiti.
Accanto all'opera dello studioso è da ricordare quella del didatta. Il B. dotò la scuola di applicazione degli ingegneri di un gabinetto di geologia e mineralogia; formò per la Società degli insegnanti di Bologna un museo didattico circolante (1888) premiato con medaglia d'oro all'Esposizione internazionale di Parigi (1900). Ai problemi didattici, e non solo riguardanti l'insegnamento della mineralogia, il B. si appassionò grandemente. Ha lasciato articoli e conferenze su varie questioni scolastiche.
Al B. furono dedicate una specie minerale, la bombiccite (Bechi) o hartite, e varie specie fossili: Scalaria Bombicciana Cocc., Chrysodomus Bombicci Nelli, Dictyomitra Bombicci Pant., X-astrum Bombicci Nev. e altre.
Opere. La maggior parte delle pubblicazioni scientifiche si trovano nelle Memorie e nei Rendiconti dell'Accademia delle Scienze di Bologna e nel Nuovo Cimento; articoli divulgativi o riguardanti questioni didattiche si trovano in vari giornali, specialmente Il Resto del Carlino e La Gazzetta dell'Emilia. Tra i volumi: Corso di lezioni di mineralogia generale, Bologna 1861; Corso di mineralogia, Bologna 1862-63 (2 ed., in 2 voll., ibid., 1875-78); Mineralogia generale, Milano 1880 (2 ed., ibid. 1895); Corso di geologia e fisica terrestre applicate ai materiali dacostruzione, Bologna 1881; Corso di litologia - Filoni metalliferi,rocce,pietre edilizie,marmi..., Bologna 1885; Le stelle cadenti, Firenze 1886. Tra gli opuscoli: La composizione chimica e la fisica struttura dei mineraliconsiderate secondo la teoria delleassociazioni poligeniche, Bologna 1867; Il Museo mineralogico della R.Università di Bolognadal 1861 al 1870, Bologna 1870; Discorso sui terremoti, Bologna 1883; Le scuole elementari in Italia, Bologna 1889; La cremazione dei cadaveri dinanzi alla religione,alla scienza,alla civiltà, Bologna 1895; Le scienze naturali e gli studiclassici nelle scuole secondarie d'Italia, Bologna 1899; Spari controla grandine - Notizie e consigli, Bologna 1899.
Bibl.: A. Neviani, Alla memoria di L. B., in Boll. d. Società Geologica Italiana, XXII (1903), pp. XCI-CX; A. Ghigi, L. B., in Rend. d. R. Accad. delle Scienze dell'Istituto di Bologna, VIII (1903-04), pp. 1-9; A. Neviani, in Gli scienziati italiani dall'inizio del medioevo ai nostri giorni (repertorio biobibliografico... diretto da A. Mieli), Roma 1923, II, 1, pp. 59-72.