ASIOLI, Luigi
Nato a Correggio il 10 genn. 1778, fratello di Bonifacio, studiò sotto la guida di un altro fratello, Giovanni. A sedici anni, egli diede saggio delle sue capacità di compositore scrivendo per la festività di s. Sebastiano una Messa a quattro voci con strumenti, il cui manoscritto si conserva nella Biblioteca Estense di Modena (Mus. C. 346). Le sue doti notevoli di clavicembalista e di cantante - aveva una bella voce da tenore - lo portarono dapprima a Napoli, invitato dal ministro conte Antonio di Micheroux al suo servizio, indi a Palermo ed infine, nel 1804 al seguito di lady Beverly, in Inghilterra, a Londra, dove si stabilì definitivamente, aprendo una scuola di canto frequentatissima dai giovani dell'aristocrazia inglese (figurarono, fra i suoi allievi, due nipoti di Arthur Wellesley, duca di Wellington, una principessa di Galles, ecc.). In quel periodo l'A. scrisse e diede alle stampe molta musica, soprattutto di genere vocale (duetti, quartetti, arie, canzonette con accompagnamento di pianoforte, ecc.), che veniva eseguita dai suoi numerosi allievi. Ritornato in Italia nel 1814, nell'anno seguente si recava di nuovo a Londra, dove morì il 17 novembre 1815.
Oltre a molta musica religiosa, scritta soprattutto nel periodo della sua permanenza a Correggio (a dimostrazione della sua facilità nel comporre si ricordano un Kyrie e Gloria a tre voci con violini, oboi, comi, viole e bassi, composto il 12 giugno 1796 dalle sette del mattino alle sette di sera), l'A. fu autore anche di musica strumentale (un concerto per violino, sonate per flauto, diverse sonate e sinfonie per cembalo e per pianoforte) con preminenza di quella pianistica e teatrale (Orfeo ed Euridice, e il ballo L'Oracolo, scritto per il teatro di Correggio).
Una delle sue ultime composizioni fu un inno, Degli Eserciti Gran Dio, a quattro voci, su poesia di G. Garavita, in commemorazione delle "illustri imprese delle Alte Potenze Alleate ", Londra 1814.
L'A. fu ricordato da F. Pananti nel suo Il poeta di teatro (Londra 1809, vol. II, Canto III, p. 295), insieme con F. Bianchi, Sapio, M. Mortellari, i più stimati maestri a Londra "del più bel canto", e dell'A. il Pananti notava: "Prende e rende eminentemente il senso e il carattere della musica e dell'autore. Scrive molto bene".
Bibl.: G. Saccozzi, Di Bonifazio, Luigi e Giovanni Asioli. Notizie biografiche e letterarie, Reggio Emilia 1835; R. Finzi, Asioliana, Correggio 1930, pp. 93-101; Associazione dei Musicologi Italiani, Catalogo delle opere musicali..., s. VIII, Città di Modena, R. Biblioteca Estense, Parma s. d., pp. 8, 106, 180 s., 431 s., 530 s.; Dizionario Ricordi della musica e dei musicisti, Milano 1959, p. 68.