POHLE, Ludwig
Economista tedesco, nato a Eisenberg (Turingia) l'8 aprile 1869, morto a Oberdorf l'11 gennaio 1926. Libero docente nel 1898 a Lipsia, fu dal 1901 al 1918 professore all'Accademia di commercio e scienze sociali e all'università di Francoforte s. M. e dal 1918 al 1926 all'università di Lipsia. Seguace della scuola deduttiva e deciso oppositore sia della scuola storica sia del cosiddetto socialismo della cattedra, espresse questa sua posizione (molto vicina a quella dello svedese G. Cassel, alla cui opera Theoretische Sozialökonomie, Lipsia 1918, egli collaborò) di fronte a varî problemi metodologici e politico-sociali, soprattutto nell'opera Die gegenwärtige Krisis in der deutschen Volkswirtschaftslehre (Lipsia 1911, 2ª ed. 1921) e nella Zeitschrift für Sozialwissenschaft da lui diretta dal 1910 al 1921. Il più notevole contributo portato dal P. alla scienza dell'economia riguarda la teoria dei cicli economici, di cui egli vede la causa fondamentale nella ricorrente sproporzione tra l'aumento uniforme della popolazione e quello irregolare della produzione di capitali.
Scrisse inoltre: Die Kartelle der gewerblichen Unternehmer (Lipsiia 1898); Die neuere Entwicklung des Kleinhandels (Dresda 1900); Frauenfabrikarbeit und Frauenfrage (Lipsia 1900); Deutschland am Scheidewege (Lipsia 1902): Bevölkerungsbewegung, Kapitalbindung und periodische Wirtschaftskrisen (Gottinga 1902); Die Entwicklung des deutschen Wirtschaftslebens im XIX. Jahrh. (1904; 6ª ed., Lipsia 1930); Die Wohnungsfrage (voll. 2, 1910, 2ª ed., Lipsia 1920); Kopitalismus und Sozialismus (Lipsia 1919; 4ª ed. a cura di G. Halm, Berlino 1931).
Bibl.: A. Spiethoff, Die Krisentheorien von M. Tugan-Baranowsky und L. P., in Jahrb. für Gesetzgebung, Verwaltung und Volkswirtschaft im deutschen Reich, XXVII (1903), pp. 679-708; K. Zimmermann, Das Krisenproblem in der neueren nationalökonomischen Theorie (università di Halle-Wittemberg), Halberstadt 1927, pp. 96-104.