• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

BÖRNE, Ludwig

di Rodolfo Bottacchiari - Enciclopedia Italiana (1930)
  • Condividi

BÖRNE, Ludwig

Rodolfo Bottacchiari

Nacque a Francoforte sul Meno, da genitori ebrei, il 6 maggio 1786. Studiò prima medicina a Berlino e a Halle, poi giurisprudenza a Heidelberg e a Giessen, dove si addottorò. A Berlino abitò presso il medico Herz, la cui intellettualissima moglie, Henriette, accese di passione non corrisposta il giovane studente, che le diresse una serie di lettere, pubblicate nel 1861 (Briefe des jungen Börne an Henriette Herz). Nel salotto di lei ebbe occasione di conoscere lo Schleiermacher, il Fichte, F. Schlegel, la Rachel e altri romantici. Tornato nel 1811 a Francoforte, costituita in granducato, poté ottenere un impiego come attuario di polizia, ma appena due anni dopo, mutate le condizioni politiche della città per il ritorno degli alleati, dovette abbandonare l'impiego, . a causa della sua religione, finché, permanendo le difficoltà create agli ebrei, si convertì, senza convinzione, al protestantesimo, cambiando anche il suo vero nome di Löb (Luigi) Baruch in quello di Ludwig Börne.

Divenuto pubblicista, fondò e diresse due riviste: Die Wage e Zeitschwingen, poco dopo soppresse dalla polizia, nelle quali scrisse di politica e di critica drammatica. Nel 1819 fu la prima volta a Parigi, corrispondente della Allgemeine Zeitung; tornato in patria, dopo aver subito per breve tempo la prigione, dimorò in varie città tedesche, collaborando a parecchie riviste, fino al '30, quando di nuovo fu attratto a Parigi dallo scoppio della rivoluzione di luglio. Da questo momento la sua attività diventa quasi esclusivamente politica: fonda La Balance, in cui combatte i reazionarî e specialmente il Raumer; legato al movimento della Giovane Germania, ne è considerato uno dei dottrinarî più autorevoli. E notevolissimo influsso esercitarono realmente su questo movimento i suoi Briefe aus Paris (1832) e Neue Briefe aus Paris (1813-34); attaccato dai conservatori, si difende e a sua volta attacca violentemente il Menzel col mordace libello: Menzel, der Franzosenfresser, in cui, meglio che altrove, si trovano come riassunte le sue idee filosofiche e politiche. Ma invano si cercherebbe anche qui vera e propria organicità di pensiero; egli è contro la politica dinastica tedesca e contro ogni residuo di istituzioni feudali; ma il suo temperamento, più che a una concezione liberale, lo porta a un gretto e astratto radicalismo. Il bisogno e anche la voluttà d'una lotta incessante, di difesa e d'offesa, impedirono senza dubbio lo svolgimento e, con esso, una maggiore chiarificazione del suo pensiero politico. Tuttavia la sua costante aspirazione, nonostante incoerenze e ondeggiamenti, fu sempre volta a un avvenire migliore. E, contro ogni apparenza, amò veramente la sua patria e sognò un'ideale e concreta intesa fra la Germania e la Francia. Né, certo, meritò l'ingeneroso postumo attacco di Herine, per quanto egli stesso, e apertamente e nelle lettere a Jeannette Wohl, non si mostrasse affitto indulgente nel giudicare il carattere e gli atteggiamenti politici del poeta dei Reisebilder.

Il B. ha lasciato molti scritti, ma nessuna opera veramente organica e di largo respiro. Spirito impetuoso, ardente, aperto ed essenzialmente caustico, scrittore chiaro, acuto, brillante, passionale e non di rado paradossale, egli preferisce, e vi riesce soprattutto, lo schizzo rapido, l'articolo sintetico e vivace, il libello pungente e spietato. I nuovi scritti politici e letterarî risentono tutti di queste qualità del suo spirito e, mentre sono originalissimi nella forma, la loro sostanza, assolutamente aderente alle contingenze politiche del tempo e all'ambiente in cui lo scrittore vive, ce li fa oggi apparire superati e lontani. Tuttavia alcuni schizzi satirico-umoristici, come Der Esskünstler, Monographie der deutschen Postschnecke, Der Narr im weissen Schwan, Die Kunst in drei Tagen Originalschriftsteller zu werden, Die Carbonari und meine Ohren si leggeranno sempre con diletto per il loro stile vario, vivo e scintillante. Alla stessa maniera interessanti sono anche i Dramaturgische Blätter, come documento d'uno scrittore d'ingegno e di spirito indipendente. Straordinariamente aspri sono i giudizi del B. sul Goethe die Nationalgarde der Egoisten (v. Briefwechsel mit einem Kind), al quale egli non sa perdonare la sua indifferenza prima e dopo gli avvenimenti del 1815. Le critiche ad alcuni drammi dello Schiller, "il timido idealista", sono vere e proprie stroncature. Pieno d'ammirazione. invece, è per Jean Paul (Denkrede auf. J. Paul).

Il B. morì a Parigi il 12 febbraio 1837, assistito dall'amica J. Wohl. I suoi amici politici gl'innalzarono nel 1847 un monumento al Père Lachaise e un altro, nel 1877, i suoi concittadini a Francoforte.

Bibl.: Börnes Gesammelte Schriften, voll. 12, Francoforte e Amburgo 1862; nuova ed. nel 1868; altra ed. curata da A. Klaar, voll. 8, Lipsia 1899-900; Börnes Werke, historisch-kritische Ausgabe, ed. L. Geiger, voll. 12, Berlino 1905; K. Gutzkow, Börnes Leben, Lipsia 1840; H. Heine, Über L. Börne, 1840; G. Gervinus, Über Börnes Briefe aus Paris, in Historische Schriften, Darmstadt 1838; M. Holzmann, L. Börne, Berlino 1888; S. Brunner, Zwei Buschmänner, Börne u. Heine, Lipsia 1891; Prölls, Das junge Deutschland, Stoccarda 1892.

Vedi anche
protestantesimo Nome assegnato al partito luterano dei principi tedeschi firmatari della solenne protestatio, la rivendicazione di diritti presentata nel 1529 alla dieta di Spira che aveva confermato la condanna di M. Lutero (➔) emessa dalla dieta di Worms: la ‘protesta’ era firmata dai principi Giovanni di Sassonia, ... filosofia Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento. Definizioni La f. può definirsi come una forma di sapere che, pur nella grande varietà delle ... liberalismo Movimento di pensiero e di azione politica che riconosce all’individuo un valore autonomo e tende a limitare l’azione statale in base a una costante distinzione di pubblico e di privato. Le origini Le premesse del pensiero liberale si trovano nella storia europea a partire dal Rinascimento e dalla Riforma, ... Forze di polizia Insieme di corpi militari e civili dello Stato, o di enti pubblici territoriali, con cui si mira alla rimozione di tutte le cause che possono ostacolare la tranquilla e ordinata convivenza civile o ledere gli interessi legittimi dei singoli. Ai sensi dell’art. 16 della l. 121/1981 ne fanno parte: la ...
Tag
  • FRANCOFORTE SUL MENO
  • PROTESTANTESIMO
  • GIURISPRUDENZA
  • HEIDELBERG
  • STOCCARDA
Altri risultati per BÖRNE, Ludwig
  • Börne, Ludwig
    Enciclopedia on line
    Letterato e pubblicista tedesco (Francoforte s. M. 1786 - Parigi 1837). Studiò a Berlino dove, nel salotto di Henriette Herz, conobbe lo Schleiermacher e gli altri romantici, quindi si convertì al protestantesimo; fu uno dei capi della Giovane Germania. Scrittore sarcastico, scintillante, spesso aggressivo, ...
Vocabolario
bòrnio
bornio bòrnio s. m. [dal fr. borne «pietra di confine»], ant. – Pietra sporgente da un muro e che serve da addentellato; anche, masso sporgente in genere: su per le scalee Che n’avean fatte i borni a scender pria (Dante, Inf. XXVI, 14;...
bornite
bornite s. f. [dal nome del mineralogista austr. Ignaz von Born (1742-1791)]. – Minerale monometrico, solfuro di ferro e rame, che si rinviene per lo più in masse compatte color bronzo, iridescenti nelle zone ossidate per esposizione all’aria,...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali