FOSCARINI, Ludovico
Politico e letterato del sec. XV, fu l'uomo più attivo per destrezza e abilità d'un delicato momento politico: dalle ordinarie occupazioni degli uffici amministrativi (podestà di Feltre nel 1439; di Vicenza nel 1447; di Verona nel 1451; luogotenente del Friuli nel 1461; podestà di Padova nel 1466; procuratore di S. Marco nel 1488); egli passa nei momenti critici alla vita diplomatica, intervenendo nei dibattiti internazionali. Rappresentante della politica del Foscari nelle trattative col patriarca di Aquileia nel 1445 e col duca di Milano nel 1446, dopo il declino di quella è l'esponente e l'interprete dell'interesse veneziano in mezzo alle ambizioni internazionali, che si scatenano, mal contenute, nell'ambiente della Curia romana. A Roma nel 1456, a Mantova nel concilio del 1463, di fronte a Paolo II nel 1464, con dignità e pacatezza difende l'onore e l'interesse di Venezia, fatti segno di violente recriminazioni. L'uomo della politica militante non dimenticava gli studî, e amava anzi vivere fra il mondo di letterati, intrattenendo con essi assidua corrispondenza e intima amicizia, come risulta dal copioso suo epistolario, tuttora inedito.
Bibl.: M. Foscarini, Della letteratura veneziana, Venezia 1768; A. Segarizzi, Lauro Querini, umanista veneziano del sec. XV, in Mem. Accad. di Torino, s. 2ª, LIV; G. B. Picotti, Le lettere di L. F., in Ateneo veneto, 1909; id., Il Concilio di Mantova, in Miscell. deput. veneta di storia patria, s. 4ª, III.