FOGLIANO (Foglianus, Foliani), Ludovico
Alcuni documenti conservati nell'Archivio capitolare del duomo modenese consentono di stabilire che nacque a Modena nella seconda metà del XV secolo da Alessandro. Intrapresa sin da giovane età la professione musicale, divenne cantore della cattedrale di Modena; appartengono a questo periodo le prime composizioni, tra cui il quodlibet Fortuna d'un gran tempo, contenuto in una raccolta di frottole a quattro voci, pubblicate da O. Petrucci sotto il titolo Frottole libro nono (Venezia 1508); sempre a questo periodo è databile la Missa cum quatuor vocibus, conservata nel codice Capitolare IV del duomo di Modena.
Verso il 1513 il F. partì per Roma, dove, fino al 1514, fu cantore presso la cappella Giulia di S. Pietro. Tomato a Modena, nel 1515 riprese l'attività compositiva al servizio degli Este. Stando alla testimonianza presente in un documento capitolare, Iacobi et Ludovici Foliani ohm cathedralis Mutinae magistri opera... (ibid.) sembrerebbe che il F. avesse assunto la carica di maestro di cappella nel duomo; mancano comunque altri riferimenti in proposito.
Il F. fu all'avanguardia rispetto ai teorici a lui contemporanei. Nella sua opera principale, Musica theorica docte simul ac dilucide pertractata: in qua quamplures de harmonicis intervallis: non prius tentatae continentur speculationes, pubblicata a Venezia da G.A. Nicolini da Sabbio nel 1529, divisa in tre sezioni, il F. trattò la natura degli intervalli, le consonanze ed infine la divisione del monocordo: la principale originalità fu quella di riportare alla luce le teorie di Didimo e Tolomeo riguardo al problema della divisione degli intervalli all'interno del tetracordo.
Non si ha purtroppo alcuna notizia precisa riguardo un altro trattato musicale, il Refugio de' dubitanti, al quale il F. iniziò a lavorare nel 1538; l'opera, mai pubblicata a causa della morte del compositore, avvenuta intorno all'anno 1539 - forse a Modena - è oggi andata perduta.
Tra gli interessi del F. vi fu la filosofia greca: progettò di tradurre integralmente le opere di Aristotele ed Averroè, opera di cui ci è pervenuto un solo frammento manoscritto, Flosculi philosophiae Aristotelis et Averrois, oggi conservato presso la Bibliothèque nationale di Parigi (cod. XVI sec.: Fonds latin, n. 6057).
Il fratello Iacopo nacque a Modena nel 1468come testimonia l'iscrizione posta sulla lapide nella cattedrale modenese. Ricoprì la carica di organista nel duomo di Modena in due periodi successivi, tra il 1489e il 1497e in seguito tra il 1504e il 1548. Molto probabilmente negli anni tra il 1497ed il 1504fu a Venezia, dove fece pubblicare, da O. Petrucci, alcune sue frottole.
Nel 1504, tornato nuovamente a Modena, riprese l'attività di organista, avendo oltre agli obblighi liturgico-musicali, anche l'incarico di insegnare la musica ai pueri cantores; G. Segni, divenuto in seguito famoso clavicembalista, fu tra i suoi discepoli.
Grazie alla sua fama di organista, Iacopo veniva spesso richiesto per il collaudo di nuovi organi; così partecipò il 16marzo 1543al collaudo di quello costruito da C. Sabadini di Reggio, per conto della Compagnia della Steccata di Parma.
Al contrario del fratello, Iacopo si dedicò molto all'attività compositiva, che lo vide impegnato nel campo sia della musica sacra sia di quella profana. Poche sono le composizioni vocali sacre pervenuteci; tra queste alcuni mottetti: Adoramus te a quattro voci, Beati omnes a quattro voci, De profundis a quattro voci e alcune Laudi a quattro voci.
In ambito profano Iacopo fu sicuramente più fertile; si contano, infatti, complessivamente tredici frottole e ventotto madrigali a tre, quattro e cinque voci; in particolare si ricordano i Madrigali a cinque voci (rist. Bologna 1547) e Il vero libro di madrigali a tre voci di C. Festa ... e con una nova gionta di madrigali di Jacomo Fogliano (Venezia 1547) e Di C. Festa il primo libro di madrigali a tre voci... Aggiontovi... madrigali a tre voci di Iacomo Fogliano (Venezia, G. Scoto, 1551). Le restanti composizioni furono inserite in miscellanee vocali o copiate in manoscritti dell'epoca, tra cui si contano i mss. XIX 141 e 142 della Biblioteca nazionale di Firenze, i mss. IV e XI dell'Archivio capitolare di Modena, il ms. Egerton 3051 e il ms. Additional 11588 della British Library di Londra.
Legati a una tecnica contrappuntistico-imitativa non ancora del tutto staccata dai modelli della musica vocale risultano essere i quattro Ricercare per organo, conservati in due intavolature manoscritte presso l'Archivio capitolare di Castell'Arquato (Piacenza); tali Ricercare rappresentano, tra l'altro, l'unica testimonianza di Iacopo nel campo della musica per tastiera.
La sua attività compositiva testimonia il passaggio delle forme vocali del sec. XV ad una fase più matura, caratterizzata dall'affermazione della frottola che approderà ben presto alle varie forme del madrigale cinquecentesco. Al F. è attribuito inoltre un ulteriore sviluppo del ricercare organistico che, derivato dal mottetto polifonico, giungera a completa maturazione nel corso del sec. XVI.
Iacopo morì a Modena nel 1548.
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