BOLOGNINI, Ludovico
Figlio di Francesco (che era fratello di Giovan Battista il Giovane), nacque a Bologna il 14 aprile 1739 e studiò all'università di Bologna sotto la guida di G. Casali e E. Zanotti.
Dalla dettagliata biografia che ne scrisse il figlio Giovan Battista si può ricavare la successione cronologica della sua intensa attività a servizio degli Estensi che si esplicò per lo più in opere di idraulica e meccanica ma anche di architettura e di amministrazione del bene pubblico. Nel 1763 da Sassuolo, dove era occupato a lavori nel palazzo ducale, raggiunse a Rivalta il padre, quivi impegnato nella direzione di lavori idraulici ed architettonici nel giardino della villa estense. Occupato in vari uffici di idraulica e ingegneria a Reggio e Modena e nei territori adiacenti, nel 1766 fu incaricato da Francesco III di fare un sopralluogo a Varese per l'erezione di quel palazzo ducale, del quale si occupò ancora (1771) per le opere idrauliche dei giardini. Nominato nel dicembre 1770 ingegnere della Congregazione delle acque e strade, l'anno dopo fu nominato ingegnere ducale, nel 1772 architetto e, poco dopo, amministratore delle fabbriche del pubblico di Reggio. In questa veste (si dimise dalla carica di architetto nel 1776 per i troppi impegni di ingegneria che nel frattempo erano subentrati) sovrintese a varie opere di architettura tra cui si ricordano il restauro del teatro comunale, la facciata della parte centrale del palazzo comunale, il restauro dell'ospedale dei pazzi di S. Lazzaro, la sala per l'archivio generale (oggi sala del Tricolore, nel palazzo del Comune), ed inoltre il teatro per la comunità di Sassuolo (progettò anche quello di corte ma non fu eseguito); il B. si occupò anche del restauro di vari edifici militari tanto che nel 1776 fu nominato commissario militare col grado di tenente colonnello, provveditore camerale e ingegnere ducale, tutte cariche che gli vennero confermate da Ercole III successore di Francesco III.
Intanto era impegnato in opere di irrigazione e canalizzazione, arginature e bonifiche. Eseguì il progetto di padre Lecchi per l'arginatura del Po a Gualtieri apportandovi importanti modifiche; riordinò lo scavo del canale Parmigiana-Moglia, scrivendo nel frattempo relazioni dettagliate, accompagnate da accurati rilievi topografici, sulle bonifiche di alcune regioni (nel 1777 terminò i campioni della bonifica nel distretto di Reggio; le due relazioni sulla bonifica di Castelnuovo di Sotto e di Novellara e Bagnolo furono stampate a Reggio nel 1778 e due anni dopo, a Modena, si pubblicarono le Istruzioni pratiche deiDeputati alle acque e strade del Reggiano).
Nel 1783 cominciò il progetto per la strada che da Reggio attraverso Castelnuovo doveva portare in Lunigiana (detta "strada Bolognini", è l'attuale statale 63): iniziata nel 1785, fu interrotta nel 1796 ma terminata nel 1823-1830.
Nel 1786, decretata l'erezione dei due ponti sul Panaro e sulla Secchia, furono prescelti i progetti del Bolognini. Nel 1788 erano avviati i lavori del ponte sul Panaro, del ponte sul Crostolo e di quello sulla Secchia a Rubiera. Il primo, che doveva avere un unico arco di oltre 48 metri di corda, crollò nel 1789 quando non era completato: fu un grave colpo per il B. che già aveva dovuto lottare contro oppositori che gli avevano contestato il metodo da lui adottato per disarmare gli archi del ponte sulla Secchia. Tuttavia il suo progetto per il ponte sul Panaro fu ritenuto valido e si decise solo di rinforzare l'arco con un pilone centrale. Il ponte del Crostolo fa terminato nel novembre 1798 e quello della Secchia nel 1794.
Numerosissime sono le opere di cui si occupò il B. anche fuori del ducato: a Massa Carrara lavorò per i Cybo, a Mirandola diresse (1791) i lavori delle carceri e (1792) diede il progetto per il Monte di Pietà, nel 1793 espresse un parere per il ponte sul Reno a Cento e nel 1794 fu chiamato a Parma per una consulenza sugli argini del Po a Luzzara.
Per effetto dei rivolgimenti politici del 1796 anche l'attività del B. subì una stasi, ma nel 1798 la Repubblica cisalpina lo nominò consultore idraulico delle Amministrazioni d'acqua dipartimentali e comunali e il Regno d'Italia commissario di governo nel dipartimento del Crostolo e quindi ingegnere capo nello stesso dipartimento, carica da cui diede, nello stesso anno (1807), le dimissioni. Nel 1810, nominato ingegnere capo per le opere straordinarie, fu incaricato della costruzione delle botti sotterranee del Reno e del Panaro per la inalveazione del Reno nel Po, opera sulla quale scrisse importanti memorie, ma che fu interrotta (1813) per l'invasione austriaca. Ultima sua opera importante fu la consulenza per il governo di Parma per la costruzione del ponte sul Taro (1815), su progetto dell'ing. A. Cocconelli che il B. modificò sostituendo arcate alle travate.
Già nel 1775 era stato nominato accademico clementino, nel 1816 fu nominato accademico d'onore dell'Accademia di Belle Arti di Parma. Col ritorno degli Estensi ricevette una pensione da Francesco IV. Morì a Parma l'8 giugno 1816.
Dalla moglie, Daria Corghi, ebbe il figlio GiovanniBattista (1772-1846), ingegnere idraulico.
Accanto alle opere idrauliche e architettoniche del B. bisogna ricordare la sua vasta produzione teorica, comprendente tredici opere edite (tra cui il Muratore reggiano, Reggio 1778, più volte riedito; e le Memorie idrauliche per il Dipartimento del Crostolo, Reggio 1808) oltre a ventiquattro inedite.
Fonti e Bibl.: Archivio di Stato di Reggio Emilia, Archivio delComune di Reggio Emilia,Carteggi, 8 voll. di copialettere di L. B.; altri doc. del B. ibid., Archivio Turri; G. B. B[olognini], Di L. B. reggiano..., in Notizie biografiche e letter.in contin. dellaBibl. modonese di G. Tiraboschi, II, 2, Reggio 1834, pp. 3-69 (alle pp. 67-69 l'elenco delle opere edite e inedite. In appendice, pp. 71-88, due scritti del B.: Del Governo del bestiame bovino neldipartimento del Crostolo e del suo commercio, e Discorso allasocietà d'arti meccaniche di Reggio); G. Campori, Gli artistiitaliani e stranieri negli Stati estensi, Milano 1855, p. 83; E. Manzini, Memorie storiche dei Reggiani più illustri nelle scienzenelle lettere e nelle arti dal 1768 al 1877, Reggio 1878, pp. 60-64; G. Piccinini, Guida a Reggio nell'Emilia, Reggio 1911, pp. 22-55; U. Thieme-F. Becker, Künstler-Lexikon, IV, p. 252.