lucore
È " voce che non userebbesi se non talvolta in poesia " (Crusca): risulta infatti d'impiego molto limitato. Nell'unica occorrenza dantesca indica la " lucentezza ", " luminosità " con cui si presentano a D. gli spiriti del cielo di Marte: con tanto lucore e tanto robbi / m'apparvero splendor dentro a due raggi, / ch'io dissi, ecc. (Pd XIV 94).