LUCIUS
2°. - Incisore di gemme del I sec. d. C. Il suo nome, nella forma greca ΛΕΓΚΙΟΥ, si leggeva su una corniola della Collezione Wassenear, un tempo a Kassel: vi era rappresentata una Vittoria su biga, del tipo di quella che compare su alcune serie di denari romani di età repubblicana (bigati). Lo stile è fresco, vivace e alieno da ogni eccessivo calligrafismo. Della gemma, ora perduta, restano due paste vitree, l'una a Berlino, l'altra a Dresda. Su altre gemme la firma di L. è falsa.
Bibl.: H. Brunn, Geschichte d. griech. Künstler, II, Stoccarda 1889, pp. 451, 462, 569; A. Furtwängler, in Jahrbuch, III, 1888, tav. X, 25; IV, 1889, p. 58 (= Kl. Schr., II, 1913, p. 260, tav. XXVII, 25); id., Gemmen, 1900, III, p. 358; L. Forrer, Dict. Med., III, 1907, pp. 422 s., 488 s.; J. Sieveking, in Pauly-Wissowa, XIII, 1926, col. 1653, s. v., n. 10; W. Müller, in Thieme-Becker, XXIII, 1929, pp. 438-439.