VALERIO Potito, Lucio (L. Valerius P. f. P. n. Poplicola Potitus)
Console nel 449 a. C. Nipote del Publio cons. nel 509, la tradizione (ricchissima di particolari) lo presenta lealmente attaccato alla costituzione della libera repubblica e favorevole alla plebe. Nel 449, con M. Orazio Barbato, discendente dall'Orazio console nel 509, avrebbe avuto parte preponderante nella caduta dei decemviri, trattando anche, a nome del senato, con la plebe ritiratasi sull'Aventino. Nominato console, si riferisce che con varie leggi, dette Valeriae Horatiae, combatté il prepotere dei nobili, rendendo i plebisciti obbligatorî per tutti, e dichiarando inviolabili i tribuni della plebe. Nello stesso anno sconfisse duramente gli Equi, che, fortificatisi sul monte Algido, da tempo molestavano Roma. Il trionfo però gli sarebbe stato concesso dal popolo, non dal senato, che lo avversava perché offeso dalle sue leggi. Anche nel 445 nelle contese fra plebei e nobili, parteggiò per i primi (Livio, IV, 6).
Bibl.: Fr. Münzer, De gente Valeria, dissert., Berlino 1891, p. 35; E. Pais, Fasti Triumphales, Roma 1920, p. 40; G. Rotondi, Leges publicae p. R., Milano 1912, p. 203.