GAMBI, Lucio
Geografo, nato a Ravenna il 10 marzo 1920 e morto a Firenze il 20 settembre 2006. Fu professore nelle Università di Messina (1953), Milano (1960) e Bologna (1975-95) e membro dell’Accademia nazionale dei Lincei. Fra i primi in Italia, sentì la necessità di arricchire il discorso geografico integrando la prassi descrittiva della geografia fisica con il contributo interpretativo delle scienze umane, e imponendo con le Questioni di geografia (1964) un riesame delle geografie esistenti. I suoi percorsi di ricerca si pongono in linea con un impegno civile costantemente perseguito: fondamentale fu l’apporto recato al dibattito sulle regioni costituzionali in Italia, con gli scritti L’equivoco tra compartimenti statistici e regioni costituzionali (1963) e Le regioni italiane come problema storico (1977), che pongono la distinzione tra regionalismo e regionalizzazione, riferimento anche nel successivo dibattito internazionale sulla questione, e con il contributo conclusivo Una prima sonda nella collezione einaudiana sulle storie regionali (2003). Rilevante anche il suo contributo allo studio degli insediamenti tradizionali (La casa rurale in Italia, con Giuseppe Barbieri, 1970), che stabilisce un preciso protocollo di analisi e di rappresentazione. Ulteriore ambito di studi particolarmente caro a G. fin dall’esperienza messinese fu l’analisi delle dinamiche del Mezzogiorno, perseguita anche con la fondazione dei «Quaderni di geografia umana per la Calabria e la Sicilia». A partire dall’esame dei paesaggi rurali come dall’analisi della genesi del ritaglio amministrativo, G. elaborerà una concezione del paesaggio come prodotto sociale, storico e dinamico (Critica ai concetti geografici di paesaggio umano, 1961). La sua vita di studio ha lasciato nell’ambito della ricerca geostorica il segno più intenso, in particolare con I valori storici dei quadri ambientali, posto in apertura della Storia d’Italia (1972) di Einaudi, e con la proposta di metodo contenuta in Una geografia per la storia (1973).