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BONAPARTE, Luciano

di Fiorella Bartoccini - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 11 (1969)
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BONAPARTE, Luciano

Fiorella Bartoccini

Nacque a Roma il 15 nov. 1828, da Carlo Luciano e da Zenaide Bonaparte. Più degli insegnamenti del padre, che, in uniforme da guardia civica, accompagnò nel 1848 in un viaggio presso Carlo Alberto, influì sulla sua formazione il carattere della madre, riservata, quieta, appartata, mentre il marito si metteva violentemente in luce sulla scena politica cittadina. Quando Carlo Luciano fu costretto all'esilio, le tendenze mistiche e religiose del B. ebbero più ampia possibilità di espressione: all'influenza del suo istitutore, il liberale L. Masi, successe quella del cisterciense P. Mossi e di mons. V. Tizzani. Diacono da vari anni, egli fu consacrato prete il 13 dic. 1857; poco dopo diveniva prelato domestico di Pio IX e protonotario apostolico.

Il B. sembrava destinato a ricalcare le orme di un suo illustre parente, il cardinale Fesch, e a esercitare la stessa funzione di collegamento fra Parigi e Roma, fra imperatore e papa. Una funzione di cui si sentiva anche adesso, da una parte e dall'altra, la profonda necessità, nella complessa trama dei rapporti politici e religiosi connessi con la presenza delle truppe francesi a Roma e con la politica ecclesiastica dell'Impero. Ma tutte le speranze erano destinate a essere deluse: lo stesso pontefice avrebbe confidato a un diplomatico, insieme con il desiderio che il B. si formasse agli affari, la propria delusione per esser egli "affligé d'une timidité maladive qui paralise ses qualités" (Charles-Roux, p. 209). Analogo giudizio ritroviamo nella rievocazione di uno dei protagonisti delle vicende francesi: "jeune prétre, à la belle figure napoléonienne, doux, humble, d'une intelligence fine, paralisée par une timidité presque maladive, vivant près de la Cour sans s'y meler, n'ayant ni ambition ni intrigue, tout en Dieu, et rapprochant dans une même adoration Pie IX et Napoléon III" (E. Ollivier, L'empire libéral, X, Paris 1905, p. 276). Il B. preferiva vivere nel calmo isolamento di villa Paolina, sordo alle suggestioni della Curia romana e della corte francese, dedito ad opere di penitenza e di pietà.

Il 13 marzo 1868 Pio IX lo creò cardinale, ascritto all'ordine dei preti, con il titolo di Santa Pudenziana, poi mutato in quello di San Lorenzo in Lucina.

Il gesto del papa venne visto come un tentativo di creare un diversivo di carattere conciliativo nella delicata questione che lo opponeva a Napoleone III per la nomina a cardinale dell'arcivescovo di Parigi, G. Darboy, fermamente sollecitata dall'imperatore, che favoriva una politica d'indipendenza della Chiesa francese nei riguardi di Roma e sosteneva il suo diritto alla designazione. Un diversivo in ogni caso inutile: Napoleone, che era stato prodigo di favori e di concessioni al cugino, ringraziò Pio IX con una grata lettera personale, ma non mutò la propria linea di condotta.

Nonostante la propria mancanza di ambizione e il proprio desiderio di vita privata, il B. avrebbe quasi certamente continuato un'ascesa imposta dalle circostanze (si prevedeva per lui la sede arcivescovile di Lione, che era stata del cardinale Fesch), se non ci fosse stato l'improvviso crollo dell'Impero. Fu a fianco del pontefice negli ultimi, drammatici giorni del suo regno temporale: secondo il racconto dell'Ollivier (ibid., XV, Paris 1911, p. 502), chiese che fosse lasciata sventolare sul Vaticano la bandiera francese, una richiesta subito respinta dal governo di Parigi e sconfessata dallo stesso pontefice e dal segretario di Stato. Finì per scomparire poi quasi completamente dalla scena attiva, e poche volte lo si vide in Vaticano con il successore di Pio IX. Morì a Roma il 19 novembre 1895.

Bibl.: P. Campello della Spina, Ricordi di più checinquant'anni…, Spoleto 1910, ad Indicem; R. De Cesare, Roma elo Stato del papa dal ritorno di Pio IX…, II, Roma 1907, pp. 138-140; O. F. Tencajoli, L. B., in Corsica, II (1933), pp. 154-69 (varie inesattezze); J. Maurain, La polit. ecclésiast. du SecondEmpire de 1852 à 1869, Paris 1930, pp. 877 s.; F. Charles-Roux, Rome asile des Bonaparte, Paris 1952, pp. 208 ss.; Dict. d'Hist. etde Géogr. Eccl., IX, coll. 733 s.; Enc. cattol., II, col. 1834. Per l'ambiente familiare, altre indicazioni archiv. e bibl. sub voce Bonaparte Carlo Luciano.

Vedi anche
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