In mineralogia, uno dei caratteri che può servire all’identificazione dei minerali, i quali vengono grossolanamente suddivisi tra quelli con l. metallica e quelli con l. non metallica. Nei primi la l. è determinata dalla quantità di energia che viene riemessa come luce dal minerale una volta che le superfici dei cristalli siano state colpite dai fotoni; nei minerali non metallici, la l. dipende dal modo in cui la luce viene riflessa dalle superfici dei cristalli e quindi dipende a sua volta dall’indice di rifrazione. Nei minerali non metallici la l. può essere: vitrea, grassa, madreperlacea, sericea, adamantina. Essa comunque è da mettere in relazione con le proprietà chimico-fisiche della superficie dei minerali così che, in una stessa specie mineralogica, la l. può talora essere di tipo diverso in dipendenza dello stato di freschezza della superficie di osservazione, a seconda che si tratti di un unico individuo o di un aggregato ecc.: per es., il gesso può presentare l. madreperlacea se in blocco spatico, sericea se in aggregato fibroso.
Il lucidometro è l’apparecchio che serve per determinare visualmente la l. di una superficie, metallica o di altra natura, proiettando sulla superficie stessa lettere o segni grafici via via più piccoli e analizzando le immagini riflesse.