LUCCO
. Lunga veste propria ai Fiorentini (sec. XIV), di saio o di rascia (panno), a grandi aperture laterali per lasciar passare le braccia, chiusa al collo da grossi ganci (gangheri) o annodata con nastri; increspata attorno al colletto, cadeva talvolta in ampie pieghe quasi fino a terra, ma poteva anche essere tagliata in forma e serrata alla vita. Di panno o di damasco nero, rosso, paonazzo, il lucco veniva foderato nell'estate di armesino, taffeta o tabì, e nell'inverno di pelliccia di vaio o di velluto. Fu in principio veste nobile, e, specialmente se molto lunga, riservata unicamente a dottori, magistrati, priori, gonfalonieri. Col tempo poté indossarla ogni cittadino fiorentino che avesse compiuto i 18 anni e, divenuta così veste comune, finì per cadere completamente in disuso trasformandosi in robone e in pelliccione.
Bibl.: C. Vecellio, Habiti antichi et moderni, Venezia 1589, p. 181; C. Merkel, Come vestivano gli uomini del Decamerone, Torino 1884, p. 61; P. Molmenti, La storia di Venezia nella vita privata, I, Bergamo 1905, p. 255; B. Varchi, Storia fiorentina, I, Milano s. a., p. 193.