LUCCHESI-PALLI
. Famiglia siciliana, che passò nell'isola probabilmente da Lucca, e della quale si hanno notizie sicure soltanto dal sec. XV in poi. Soltanto il 31 luglio 1625, in seguito alle nozze di Fabrizio con Eleonora del Campo e Grimaldi, passò in questa famiglia il principato di Campofranco, che poi venne trasmesso ai discendenti della linea primogenita. Fu principe di Campofranco un Antonino (Palermo 1716-Napoli 1803) tenente generale nell'esercito borbonico. Amante com'era della cultura, fondò nel suo palazzo di Palermo l'Accademia detta della Galante Conversazione (1° dicembre 1760) e pubblicò due volumi di versi (Napoli 1794). Appartennero alla stessa famiglia Andrea, vescovo di Girgenti e fondatore in quella città di una biblioteca e di un medagliere (1765); Emanuele, consigliere del Supremo magistrato di commercio sotto Ferdinando I, e Ferdinando, tenente colonnello di cavalleria e ministro plenipotenziario di quel sovrano alle corti di Danimarca e di Londra, città nella quale morì, nel 1790.
Da Emanuele nacque a Palermo il 23 maggio 1781 un altro Antonino, anche principe di Campofranco, che nel 1810 fu deputato del regno per il braccio militare, durante il successivo periodo costituzionale seguì le parti del re e, quando Ferdinando lasciò la Sicilia, venne chiamato a far parte della commissione incaricata di riformare la costituzione. Fu inviato a Palermo il 27 maggio 1821 come luogotenente generale, divenne, nel 1825, maggiordono maggiore di re Francesco I, fu più tardi consigliere di stato di Ferdinando II, nell'agosto 1835 di nuovo luogotenente generale in Sicilia, poi presidente della Consulta e da ultimo, dopo la legge sulla promiscuità, ministro senza portafoglio col diritto d'intervenire nel Consiglio di stato. Morì nel 1856. Un fratello di lui a nome Ferdinando, nato a Palermo il 2 aprile 1784, morto a Napoli il 4 marzo 1847, fu console generale delle Due Sicilie negli Stati Uniti e poi inviato straordinario e ministro plenipotenziario in Spagna, e scrisse articoli e opuscoli di argomento economico raccolti in volume (Palermo 1837).
Da Antonino, che il 30 luglio 1800 aveva sposato Francesca Pignatelli di Monteleone, discese il ramo primogenito ora esistente, e, innanzi tutti, Ettore, nato il 18 luglio 1806, morto a Venezia il 1° aprile 1864, il quale, per rinunzia del fratello maggiore, divenne nel 1856 principe di Campofranco. Rappresentò la corte napoletana nel Brasile e in Spagna, dove divenne caro alla regina Maria Cristina al segno che il ministro F. Calomarde credette bene farlo allontanare. Fu allora (1832) inviato alla corte dell'Aia, ma, passando per Massa, incontrò la figlia di Francesco I Borbone, Carolina, vedova del duca di Berry. Innamoratasi di lui, la duchessa di B. lo sposò segretamente, e nel 1833, trovandosi prigioniera nel castello di Blaye, confessò di esserne rimasta incinta. Il L. lasciò allora la carriera diplomatica, mentre nasceva una figlia, alla quale altri ne seguirono e fra questi Mario Adinolfo, nato a Graz il 18 marzo 1840, morto il 4 febbraio 1911, che il 27 giugno 1892 fu riconosciuto nei titoli di principe di Campofranco, duca della Grazia e conte Lucchesi. Sposò Nicoletta Lucrezia Ruffo di Sant'Antimo, dalla quale ebbe Carlo (nato il 22 dicembre 1868) con cui continua il ramo primogenito, e Pietro (nato a Roma il 7 febbraio 1870), marito della principessa Beatrice di Borbone-Parma.
Da Ferdinando, fratello di Antonino, che il 2 maggio 1823 aveva sposato a Milano Adelaide Tosi, nacque in quella città il 13 ottobre 1837 il conte Eduardo Febo. Da lui, morto il 10 agosto 1903, discese il ramo secondogenito detto dei conti L.-P.