LUCCA (XXI, p. 556; App. I, p. 804; II, 1, p. 234)
Sanate in breve le non gravi ferite infertele dalla guerra, la città si è estesa notevolmente in quasi tutte le direzioni, ma soprattutto lungo le strade per Viareggio (quartiere di S. Anna), per Pisa (San Concordio), per Pescia (Porta Elisa) e per la Garfagnana (Borgo Giannotti). La parte esterna, del tutto moderna e con caratteristiche di città-giardino (salvo alcune isole industriali a San Concordio e a S. Marco), costituisce ora un anello pressoché continuo attorno alla città vecchia, che rimane nettamente delimitata dalle imponenti mura seicentesche, conservando quasi intatto il caratteristico aspetto medievale. Essa accoglie attualmente le nuove sedi di alcuni importanti enti, quali la Previdenza sociale, il Provveditorato agli studî, il Consorzio agrario, alcuni istituti scolastici, l'ospedale civile, l'A.C.I., ecc., ed altre ne accoglierà tra breve. Nel 1951 si registrarono 43.049 ab. (32.896 nel 1936) residenti nella città e 88.302 nel comune; questi ultimi nel 1959 erano scesi, a causa dell'emigrazione, a 87.295. Le industrie prevalenti sono tuttora quelle tessili, meccaniche, alimentari (olî), del legno e della manifattura tabacchi; si è ulteriormente sviluppata l'attività bancaria in seguito all'ampliarsi del commercio con l'estero e alle rimesse degli emigranti. Pur non essendo stata ricostruita la ferrovia per Pontedera, L. rimane un notevole centro ferroviario e stradale (3 delle 4 ferrovie che vi fanno capo saranno tra breve elettrificate; è stata ultimata la L.- Aulla, che migliora le comunicazioni tra la Garfagnana e la Lunigiana; l'accesso all'autostrada Firenze-Mare è ora facilitato da un nuovo grande raccordo, mentre una nuova strada collega L. a Pisa attraverso il M. Pisano).
Provincia di Lucca. - Nella provincia si sono accentuati, fra il 1951 e il 1957, i fenomeni dello spopolamento montano e dell'emigrazione; l'economia agricola ha registrato un incremento medio produttivo del 10% circa, restando tuttavia del 2% al disotto del livello prebellico, ma occupando ancora il 42,5% della popolazione attiva; l'industria (alimentare e tessile nella media Valle del Serchio, dei marmi e del turismo in Versilia, idroelettrica e della carta in Garfagnana e Val di Lima) si è ulteriormente sviluppata: essa occupa ora il 38,7% della popolazione attiva.