LUCA da Penne
Giureconsulto del secolo XIV, nato a Penne (Abruzzo). Le notizie della sua vita sono scarse: pare che si sia addottorato a Napoli nel 1345. Non salì alla cattedra: abbandonato il Regno di Napoli, dovette vagare a lungo in Italia e forse anche oltr'Alpe: negli anni maturi, pare che abbia avuto l'ufficio di scrittore presso la Curia pontificia. Morì probabilmente nel 1390.
L'opera sua maggiore (scrisse anche alcune repetitiones a titoli del Digesto e del Codice, e annotò alcuni capitoli del Regno) è il commento ai Tres Libri, stampato la prima volta a Parigi nel 1569: fu l'opera di tutta la sua esistenza, e si differenzia, per caratteri proprî, dai commenti coevi. Questa parte della compilazione giustinianea, trascurata nella dottrina del tempo, vi è infatti interpretata insieme come monumento storico e come fonte viva di norme, con metodo personalissimo. Per originalità di pensiero e d'interpretazione filologica, oltre che giuridica, del testo, L. da P. può considerarsi uno dei più grandi giuristi del sec. XIV.
Bibl.: F. C. Savigny, Storia del dir. rom. nel Medievo, trad. ital., Torino 1854, II, p. 659 segg.; F. Di Giovanni, Saggio storico-giurid. sopra L. d. P., Chieti 1892; P.-F. Girard, Les préliminaires de la renaissance du droit romain, in Revue histor. de droit franå. et étrang., s. 4ª, I (1922), p. 40 segg.; M. M. Wronowski, L. da P. e l'opera sua, Pisa 1925; F. Calasso, Studi sul commento ai "Tres Libri" di L. d. P. (la nascita e i metodi dell'opera), in Riv. di st. del dir. ital., V (1932), pp. 395-458.