CONTILE, Luca
Poligrafo, nato a Celona in Val di Chiana nel 1505; morto a Pavia il 28 ottobre 1574. Degli studî compiuti a Siena, dove rimase fino a 23 anni, si valse poi per farsi accettare come segretario presso uno o un altro signore, secondo il costume del tempo. Dal servizio del cardinale Agostino Triulzi (e del nipote Giovanni) passò a quello del marchese del Vasto, che accompagnò alla dieta di Worms; andò in Polonia, ambasciatore di don Fernando Gonzaga; guastatosi con questo, egli servì prima il duca Ottaviano Farnese, poi Sforza Pallavicino. S'allogò infine presso il marchese di Pescara. Questi uffici gli diedero occasione di peregrinare in ogni parte d'Europa, e di partecipare alla vita cortigiana e a quella accademica d'Italia. Per i larghi riflessi di questa vita, non per intrinseci pregi, contano le opere sue, tutte d'occasione, non escluse le tre commedie, la Pescara, la Cesarea Gonzaga, la Trinozzia; la terza aggravata da certo simbolismo moralistico conforme al progressivo formalismo religioso del tempo (dal quale dipendono anche i suoi Dialoghi spirituali, 1543). Carattere encomiastico hanno le due ecloghe allegoriche, Agia e Nice; contenuto politico Le sei sorelle di Marte (1556), raccolta di rime ove è propugnata una confederazione di Venezia con Filippo II per il trionfo della cristianità. Cortigianesche e petrarchesche le Rime (1560). Possono interessare, per rispetto alla storia del costume, Le lettere. Scrisse anche un Ragionamento sopra la proprietà dell'imprese.
Bibl.: A. Salza, Luca Contile, uomo di lettere e di negozi del sec. XVI, Firenze 1903.