Pseudonimo del romanziere e poeta francese Lucien Bastard (Parigi 1911 - ivi 1992). Nelle sue opere si mostra molto attento alle testimonianze della vita cristiana nel mondo d'oggi, benché dottrina e dogma non pesino mai sulla sua pagina. Tra le raccolte poetiche ricordiamo: Transhumances (1939), Le mystère apprivoisé (1943), Les béatitudes (1945), D'une nuit noire et blanche (1962), La laisse du temps (1977). Al tema della misericordia e dell'umana solidarietà s'ispira la sua opera più importante, la trilogia di Charges d'âmes (Les stigmates, 1949; Cherchant qui dévorer, 1951; Les fontaines du grand abîme, 1954), mentre a un più trito documentarismo psicologico e storico indulgono altri suoi romanzi che s'ispirano ad avvenimenti del mondo comunista; tra i più notevoli: L'interrogatoire (1957), L'horloger du cherchemidi (1959), Le bonheur et le salut (1961), Que ces mots répondent (1964). Segnano un approfondimento e un mutamento della sua narrativa i romanzi successivi: L'apostat (1968), La fille à l'oursin (1971), Il était un petit homme (2 voll., 1975-76), Les déicides (1980), Les femmes de M. Legouvé (1983). Tra le opere saggistiche: Le passage du Seigneur (1945), Ce que je crois (1966).