CORINTH, Lovis (Louis)
Pittore, nato il 21 luglio 1858 a Tapiau (Prussia orientale), morto il 17 luglio 1925 a Zandvoort (Olanda). Nel 1876, uscito dall'accademia, andò a Königsberg, nel 1880 a Monaco presso il Loefftz e nel 1884 a Parigi nello studio del Bouguereau. Subì l'influenza dei francesi moderni e dei maestri fiamminghi del sec. XVII, specialmente del Rubens. Dal 1900 visse a Berlino, dove col Liebermann e lo Slevogt divenne il sostegno principale della Secessione. Nonostante la sua cultura profondamente accademica e le diverse influenze straniere, si creò fin dal principio un'espressione tutta personale, che andò sempre più accentuandosi fino alla sua tarda età. La gamma dei colori, dapprima un po' scura, si schiarì a poco a poco, fino a che, nella sua opera più recente (paesaggi del Walchensee e natura morta con fiori), produsse lavori d'uno straordinario vigore di luce. Per passione e per forza d'espressione il C. occupa uno dei primissimi posti nella storia della moderna pittura tedesca. Primeggiò sui contemporanei anche per la varietà dei soggetti. Insieme con la pittura religiosa, d'espressione rude e spesso brutale, trattò temi di antiche saghe e allegorie; ma la sua attività principale, come richiedevano i tempi, si esplicò nel ritratto, in cui fu eccellente, nella natura morta e nel nudo, e, soprattutto negli ultimi anni, nel paesaggio. Nelle sue composizioni di soggetto religioso o antico non bisogna cercare ciò che è proprio delle epoche di religione profonda o di classicismo umanistico, ma si scorge con diletto quello che anche un uomo moderno può ricavarne di forza, d'espressione e di passione. Oltre alle pitture produsse moltissime acqueforti e litografie, e lasciò numerosi disegni. Fu anche scrittore; di lui citiamo: Das Erlernen der Malerei (1908), Legenden aus dem Künstlerleben (1909), W. Leistikow (1910), Über deutsche Malerei (1910). La raccolta dei suoi scritti comparve nel 1921. Quasi tutti i musei più importanti della Germania possiedono lavori del C.; particolarmente ricchi di essi sono i musei di Berlino, Amburgo e Dresda. Altre sue opere: Salome (ritratto di Gertrude Eysoldt, 1899) e Rittner als Florian Geyer (1907), in collezioni private a Barmen; Ritratto di Peter Hille (1902), Brema; Deposizione dalla Croce (1907), Lipsia; Il Golgota, quadro d'altare (1909-11), Tapiau; Autoritratto con modello (1901), coll. privata, Berlino; Ritratto del conte Edoardo von Kayserling (1896), Monaco; Nuovo edificio a Monte Carlo (1914), Francoforte; Ritratto di Bernt Groenvold (1920), Brema.
Bibl.: R. Klein, L. C., 1908; A Mayer, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, VII, Lipsia 1912 (con bibl.); K. Schwartz, Das Graphische Werk L. C., 1917; G. Biermann, L. C., 2ª ed., Bielefeld e Lipsia 1922; J. Meier-Graefe, Entwicklungsgeschichte d. modernen Kunst, II, Monaco 1920, pp. 361-66; G. biermann, Der Zeichner L. C., Dresda 1924; A. Kuhn, C. als Graphiker, in Kunst u. Künstler, XXII (1923-24), pp. 199-208, 244-51; id., C. als Illustrator, in Monatsh. f. Bücherfreunde, I (1925), pp. 87-99; P. Fechter, Der Landschafter C., in Der Cicerone, XVIII (1926), pp. 621-31.