LOUVRE G 265, Pittore di
Ceramografo attico, operante entro il secondo venticinquennio del V sec. a. C. Dipende in maniera piuttosto lontana dal gruppo del Pittore di Brygos, e la sua opera si affianca utilmente a quella del Pittore di Briseide. Gli vengono assegnate da J. D. Beazley un piccolo numero di coppe, spesso decorate con figurazioni mitiche. Non mancano nella sua opera atteggiamenti mossi, fughe e combattimenti: tuttavia la modesta personalità dell'artista sembra ritrovarsi più a suo agio in immagini calme e statiche: e anche nelle scene più violente le figure risultano distaccate e complete in se stesse. Come del resto in altri pittori del suo gruppo, i legamenti troppo evidenti, le sovrapposizioni, la composizione serrata e convulsa del Pittore di Brygos, si risolvono in atteggiamenti più calmi e meditativi. In questo modo si opera la transizione che conduce dalla veemenza, alle volte puramente fisica e materiale, prediletta dallo stile severo, alla atmosfera raccolta e sospesa che riassomma e sostituisce l'azione, verso la metà del secolo.
Bibl.: J. D. Beazley, C. V. A., Oxford, 4; id., Red-fig., p. 273.