Dalembert, Louis-Philippe. – Scrittore haitiano (n. Port-au-Prince 1962). Si è trasferito a Parigi nel 1986 laureandosi alla Scuola superiore di giornalismo di Parigi; ha esordito nella letteratura con le raccolte di poesie Évangile pour les mien (1982) e Et le soleil se souvient (1989), pubblicando il suo primo lavoro in prosa, Le crayon du bon Dieu n’a pas de gomme, nel 1996 (trad. it. 1997), in cui riflette sull’infanzia e sul ruolo della memoria recuperando il tessuto narrativo delle tradizioni orali native e affrontando i temi dell’erranza e del vagabondare che ne sostanziano anche i lavori successivi, da L’autre face de la mer (1998) a L’île du bout des rêves (2003). Copiosa la sua produzione letteraria, che spazia dai versi alla saggistica e comprende tra le altre opere: le raccolte poetiche Dieci poesie (Errance) (2000) e Poème pour accompagner l’absence (2005; trad. it. 2010); i romanzi Rue du Faubourg Saint-Denis (2005), Les dieux voyagent la nuit (2006) e Epi oun jou konsa tèt Pastè Bab pati (2007), scritto in lingua creola; la raccolta di racconti Histoires d'amour impossibles... ou presque (2007); il saggio Haïti, une traversée littéraire (in collab. con L. Trouillot, 2011); il più recente Ballade d'un amour inachevé (2013; trad. it. 2014), in cui D. racconta il terremoto dell'Aquila intrecciandolo nei ricordi a un evento sismico avvenuto anni prima ad Haiti.