Islamista francese (Nogent-sur-Marne 1883 - Parigi 1962), prof. al Collège de France; socio straniero dei Lincei (1962). Dopo studî archeologici iniziali, si dedicò alla sociologia e alla mistica musulmana, scrivendo opere fondamentali: La passion de Husayn Ibn Mansur Hallaj (1922; ampliato poi nei quattro volumi: La vie de Hallaj; La survie de Hallaj; La doctrine de Hallaj; Bibliographie, 1975); Essai sur les origines du lexique technique de la mystique musulmane (1922); Salmān-i Pāk et les prémices spirituelles de l'Islam iranien (1932), frutto di un'attenta elaborazione di testi per buona parte inediti e inesplorati. Sono stati raccolti postumi i ricchissimi studi Opera minora (1969), Les trois prières d'Abraham (1997) e Autour d'une conversion: lettres de Louis Massignon et de ses parents au père Anastase de Bagdad (2004). Importanti, nel definire la sua spiritualità, la corrispondenza con Ch. de Foucauld e l'iniziativa della "Badaliya", termine arabo indicante la sostituzione, cioè il "farsi carico" di altri, nella catena solidale della charitas. Testimonianza viva rimane nel suo libro Parole donnée (1962).