Storico, archeologo, erudito francese (Saint-Servan, Ille-et-Vilaine, 1843 - Roma 1922). Fu studioso fedele al più rigido e scrupoloso metodo storico accompagnato da una conoscenza notevolissima dei problemi archeologici, liturgici, topografici, teologici e politici. Le sue ricostruzioni storiche, sempre precise e suggestive, lasciano però talora l'impressione che i motivi profondi per cui i movimenti religiosi nascono e si sviluppano non siano sempre stati dal D. intuiti ed esattamente valutati.
Sacerdote (1867), studiò a Roma con G. B. De Rossi; nel 1877 conseguiva il dottorato a Parigi con un lavoro preliminare sull'edizione del Liber Pontificalis; l'anno dopo, iniziava i suoi corsi di storia della Chiesa antica all'Institut catholique; dal 1895 alla morte fu direttore dell'École française in Roma; socio straniero dei Lincei (1905).
L'audacia critica delle sue ricerche, l'arguzia sottile della polemica, sia nelle discussioni sulle origini cristiane sia in quelle sulle pretese origini apostoliche delle chiese francesi (Fastes épiscopaux de l'ancienne Gaule, 1894-1910) non potevano non suscitare polemiche: la condanna (1911) della sua Histoire ancienne de l'Église (3 voll., 1905-10; il 4º uscì postumo nel 1925 col titolo L'Église au VIe siècle), libro importantissimo per l'intraprendenza intellettuale dell'autore e lo stile lucido e pungente, non va connessa con un'adesione del D. al modernismo, del quale egli non condivise l'impegno speculativo e le impostazioni apologetiche. Spirito caustico, ma sostanzialmente scettico, anche rispetto ad alcuni problemi di fondo sollevati dal modernismo, dopo la messa all'Indice dell'Histoire (1912), si sottomise. L'Histoire però risente, nello stile elusivo e nella sottile polemica, dei limiti e dei pregi dello "scetticismo" del D.: equilibrio tra le tesi "ufficiali" e le conclusioni indipendenti, con notevole apertura verso i diversi orientamenti della storiografia contemporanea. Tra gli altri suoi studî, di grande valore filologico, l'insuperata edizione del Liber Pontificalis (1886-92), quella del Martyrologium Hieronymianum (1894) e del Liber censuum (1889-1910) accompagnate da un numero cospicuo di dissertazioni parallele, archeologiche, storico-critiche (Origines du culte chrétien, 1889; Les premiers temps de l'état pontifical, 1898, ecc.).