Architetto (Parigi 1612 - ivi 1670). Uno dei creatori del classicismo francese, le sue architettura adottano una quantità di soluzioni differenti, sia all'interno sia all'esterno, in cui è attestata una considerevolelibertà inventiva. Tra le altre realizzazioni, il castello di Vaux-Le-Vicomte (1656-61) è il suo capolavoro di architettura civile e certamente uno dei più importanti edifici francesi della metà del secolo. Le V. operò anche al Louvre (1655-70) e progettò un ampliamento di Versailles (1662-70).
Figlio di Louis il Vecchio, architetto, del quale fu allievo e collaboratore. Divenuto primo architetto del re, soprintendente alle costruzioni reali, ebbe parte importante nell'evoluzione dell'architettura francese del sec. 17º e fu mediatore fra istanze rigorosamente classiche e innovazioni barocche romane. Nel collegio delle Quatre Nations (1662-74) Le V. realizzò una piazza semiovale dominata da una grande cupola su alto tamburo. L'interno della chiesa, posta al centro del complesso, ha pianta ovale, secondo l'esempio italiano. Le ali aggettanti, il grande salone ovale, risentono delle idee barocche di palazzo Barberini a Roma, ma un'eleganza prettamente francese hanno i pilastrini corinzî delle due ali, in un solo ordine colossale su due piani, che contrasta con il modulo inferiore e raffinato della facciata. Alla decorazione del palazzo contribuì Ch. Le Brun; il parco fu disegnato da A. Le Notre. A lui si devono anche numerose case di abitazione e palazzi signorili, caratterizzati da una distribuzione innovativa degli spazî interni (scale monumentali, stanze ovali o ottagonali) e dal rapporto con il contesto urbano (giardini e loggiati verso la Senna).