VICAT, Louis-Joseph
Ingegnere nato a Nevers il 31 marzo 1786, morto a Grenoble il 10 aprile 1861. Nominato ingegnere di ponti e strade nel 1809, fu addetto a lavori stradali nel dipartimento della Dordogne, poi alla costruzione del ponte di Souillac sulla Dordogne a 7 archi ribassati di 22 m. di luce. I lavori progredivano assai lentamente anche per la mancanza di fondi, e lasciarono al V. il tempo di studiare le cause della presa di certe malte in acqua, e la fabbricazione artificiale delle calci idrauliche. Le idee esposte dal V. in alcuni studî del 1817, e più ampiamente nell'anno seguente, furono accolte con diffidenza; neanche l'approvazione che esse ottennero dopo scrupoloso esame, nel 1819, dall'Accademia delle scienze di Parigi, valse a far tacere le polemiche durate fino al 1834, ma non capaci di intaccare le basi delle scoperte del V. Terminato il ponte di Souillac, il V. fu nel 1824 nominato ingegnere capo e incaricato di missioni relative alle calci idrauliche. Per continuare le ricerche in questo campo rinunciò alla carriera nel suo corpo: rimase qualche tempo a Souillac, curò la costruzione di un ponte sospeso ad Argentat sulla Dordogne, ciò che gli diede mezzo di fare ricerche assai interessanti sui cavi metallici. Nel 1836 passò a Grenoble, donde non si allontanò più neanche quando nel 1855 abbandonò il servizio.
Le numerose pubbblicazioni sugli agglomeranti vennero da lui raccolte in un volume nel 1856. Un'interessante memoria biografica del V. è in Annales des Ponts et Chaussées, 1862.