MALVY, Louis-Jean
Uomo politico francese, nato a Figeac (dipartimento del Lot) il 1° dicembre 1875. Avvocato e iscritto al partito radicale-socialista, il M. fu eletto deputato nel 1906 e nel 1911 collaborò col ministero Monis come sottosegretario per la Giustizia, indi con quello Caillaux come sottosegretario per l'Interno. Nel dicembre 1913 il Doumergue lo sceglieva come ministro del Commercio nel gabinetto da lui presieduto e nell'aprile dell'anno seguente gli affidava il portafoglio dell'Interno. Tale dicastero gli era pure assegnato nel gabinetto Viviani costituito nel giugno dello stesso anno, sì che si trovò a tale posto d'avanguardia allo scoppio della guerra mondiale. Vi rimase nei gabinetti presieduti da Briand e Ribot, fatto oggetto d'attacchi sempre più violenti da parte di Léon Daudet, che gl'imputava lo sviluppo dello stato d'animo di sfiducia diffusosi nel popolo e nell'esercito francese nel 1917. Il M. ne era spinto a dimettersi il i° settembre 1917 chiedendo d'essere rinviato dalla Camera dei deputati dinnanzi all'Alta Corte. Questa, dopo l'avvento del gabinetto Clemenceau, lo assolveva dall'accusa di tradimento, ma lo condannava per negligenza a 5 anni d'esilio (nell'agosto 1918). Il M. li trascorse in Spagna, ove scrisse il volume apologetico Mon crime. Rieletto deputato del cartello delle sinistre nel 1924, fu di nuovo scelto dal Briand nel 1926 a ministro dell'lnterno, ma si dimise.