Capostipite della famiglia Borbone-Condé (Vendôme 1530 - Jarnac 1569); figlio cadetto di Charles di Borbone duca di Vendôme e di Françoise d'Alenqon, si diede alla carriera delle armi e combatté in Piemonte sotto il Brissac, a Metz (1552) e a San Quintino (1557). Per rivalità verso i Guisa e per influsso della prima moglie, la calvinista Éléonore de Roye, nel 1558 aderì al calvinismo. Condannato a morte nel 1560, sotto l'accusa di aver tramato la congiura di Amboise, fu salvato solo dall'improvvisa morte del re Francesco II, e riabilitato. Dopo il massacro di Vassy (1562), si mise a capo delle forze ugonotte (da lui però scontentate nel 1563 per aver accettato la pace di Amboise per motivi personali); sconfitto e fatto prigioniero nella battaglia di Jarnac (1569), fu ucciso, forse per ordine del vincitore duca d'Angiò.