POTTER, Louis de
Uomo politico belga, nato il 26 aprile 1786 a Bruges, ivi morto il 22 luglio 1859. Appartenendo a famiglia nobile e agiata, fu educato con cura: dal 1811 al 1823 risiedette, con qualche interruzione, in Italia. Approfittò del suo soggiorno a Roma e a Firenze per studiare la storia della chiesa e pubblicò successivamente: Considérations sur l'histoire des principaux conciles (voll. 2, 1816); L'esprit de l'Église ou considérations sur l'histoire des conciles et des papes (volumi 6, 1821); Vie de Scipion de Ricci évêque de Pistoie et de Prato (volumi 3, 1825), tutte opere imbevute di spirito volterriano. Di ritorno nei Paesi Bassi (1823), appoggiò dapprima la politica anticlericale del governo reale; ma nel 1828, bruscamente si volse contro il re Guglielmo I e i suoi ministri, attaccò con veemenza le loro tendenze al governo personale e preconizzò contro di essi l'unione dei liberali e dei cattolici belgi. Per questo fatto subì l'anno stesso una condanna, la quale però rinforzò l'intesa delle opposizioni. Nuove critiche di un'estrema violenza da lui pubblicate, gli attirarono poi, nuova condanna, l'esilio. La popolarità del de P. ne fu accresciuta presso tutti coloro che, nel Belgio, erano malcontenti del governo di Guglielmo I; perciò, nel settembre 1830, quando la rivoluzione belga ebbe posto fine all'autorità di Guglielmo, il de P. fece un ritorno trionfale a Bruxelles (27 settembre) e fu nominato membro del governo provvisorio che proclamò il 4 ottobre l'indipendenza del Belgio.
Il de P. intendeva fare della nazione una repubblica federativa in cui tutti gli abitanti avessero l'uguaglianza politica ed economica, pretendeva imporre questo regime con l'autorità e divenire egli stesso presidente del nuovo stato. Quando il Congresso nazionale, regolarmente eletto per dare al Belgio una costituzione, ebbe ricevuto dal governo provvisorio il potere sovrano, il de P., vedendo fallire i suoi progetti, si dimise (10 novembre). Da allora, non prese più parte attiva alla politica belga. A Parigi, dove visse per qualche tempo, e a Bruxelles, si occupò di lavori storici e letterarî, di tentativi. di agitazione politica, durante i quali cercò perfino, nel 1839, di provocare un ritorno all'unione tra il Belgio e l'Olanda e si dedicò anche a un'azione di propaganda socialista e repubblicana.
Bibl.: M. Bologne, L. d. P., Bruxelles 1934; T. Juste, L. d. P., ivi 1879; H. Pirenne, Histoire de Belgique, VI, VII; M. Battistini, La "Vita di Scipione dei Ricci vescovo di Pistoia" di L. d. P., in Bilychnis, Roma 1930; id., Le relazioni di L. d. P. col Vieusseux e con i collaboratori dell'"Antologia", in Rivista storica degli Archivi toscani (1930).