Uomo politico e storico belga (Bruges 1786 - ivi 1859), assai legato alla cultura toscana per un lungo soggiorno in Italia (1811-23), che gli permise di raccogliere il materiale per le sue opere più notevoli (Considérations sur l'histoire des principaux conciles depuis les apôtres jusqu'au grand schisme d'Occident, 2 voll., 1816; L'esprit de l'Église ou considérations sur l'histoire des conciles et des papes, 6 voll., 1821; Vie de Scipion de Ricci évêque de Pistoie et de Prato, 3 voll., 1825); dal 1828 leader dell'alleanza liberale e cattolica e dell'opposizione belga contro il re dei Paesi Bassi, Guglielmo I, fu condannato ed espulso dal Belgio (1829); ma con la rivoluzione di Bruxelles (1830) divenne membro del governo provvisorio, da cui ben presto si dimise. Esule volontario a Parigi, accentuò antichi legami con F. Buonarroti e scrisse l'opuscolo De la révolution à faire d'après l'expérience des révolutions avortées (1831); ma dal 1833 impresse ai suoi tentativi di azione politica un carattere alquanto equivoco; infatti nel 1839 caldeggiò il ritorno del Belgio ai Paesi Bassi. Importanti i suoi Souvenirs personnels: révolution belge, 1828 à 1839 (2 voll., 1840).