BEAUFORT, Louis de
Poco si sa, con precisione, della sua vita. Pubblicò nel 1738, a Utrecht, una Dissertation sur l'incertitude des cinq premiers siècles de l'hisioire romaine, ispirata, come l'autore stesso ci avverte, dal breve saggio che nove anni prima, con titolo quasi eguale, il De Pouilly aveva inserito nei Mémoires dell'Académie des Inscriptions et Belles Lettres (VI, pp. 14-29). È quello il primo lavoro in cui sia sistematicamente tentata, per la storia di Roma, la critica della tradizione: critica acuta e spiritosa, ove aleggia qualcosa dello scetticismo bayliano, non sorretta certo da grande preparazione filologica, ma tale da segnare realmente una data nella storia della storiografia romana moderna. L'opuscolo suscitò parecchie proteste: al più violento tra i difensori del tradizionalismo, Christophorus Saxius, il Beaufort rispose nella 2ª edizione (1750), con pagine realmente felici, piene del più squisito brio volterriano.
Mentre da quel primo lavoro potrebbe apparire come un semplice distruttore - primo pioniere di quella critica quasi esclusivamente negativa che fiorì poi in Germania e di cui un riflesso è ancora nella Storia di Roma del nostro Pais - il Beaufort si mostra lontano dalle applicazioni troppo razionalistiche del suo metodo nella sua grande opera La république romaine ou plan général de l'ancien gouvernement de Rome (2 grossi voll. usciti all'Aja nel 1766), sintesi robusta, quadrata con limpidità e con larghezza, non superata in quei tempi da nessun altro lavoro del genere. Un breve opuscolo, Histoire de César Germanicus, profilo d'un grande tratteggiato a scopo educativo nel 1741 per il langravio di Assia-Homburg, contribuisce anch'esso a porre in una luce simpatica questo libero e vivace scrittore e a farci rincrescere che manchino su di lui fonti biografiche un po' precise. Pare sia stato un réfugié; che sia vissuto a lungo in Inghilterra (fu membro della Società reale di Londra); che sia morto a Maestricht nel 1795.
Bibl.: In seguito alla menzione elogiativa che del Beaufort fanno il Michelet nella prefazione alla sua Histoire romaine e il Taine, nel suo Essai sur Tite Live, la Dissertation fu ristampata da A. Blot nel 1866 (Maillet, Parigi), con un'introduzione dell'editore che, tuttavia, non reca nessun dato utile. Da vedersi il buon articolo della France Protestante di Eug. e Em. Haag, 2ª ed., II (1879), coll. 17-21. Cfr. E. Fueter, Geschichte der neueren Historiographie, Monaco-Berlino, 2ª edizione 1925, pp. 327-28; C. Barbagallo, Il problema delle origini di Roma da Vico a noi, Milano 1926.