Teosofo (Amboise 1743 - Annay, Châtillon, 1803); sotto l'influenza di Martinez de Pasqualis, maestro di scienze occulte, e di F. A. Mesmer si diede a speculazioni mistico-teosofiche collaborando alle logge massoniche del "rito di Cohen"; entrato più tardi a contatto con la speculazione di J. Böhme, si impegnò nella traduzione in francese delle sue opere e ne subì fortemente l'influsso. Tra i suoi scritti: Des erreurs et de la vérité, ou les hommes rappelés au principe universel de la science par un Philosophe inconnu (1775; da quel momento adottò lo pseudonimo Philosophe inconnu); Tableau naturel des rapports qui existent entre Dieu, l'homme et l'univers (1782-83); L'homme du désir (1790); Le nouvel homme (1792); Ecce homo (1792); Lettre à un ami ou Considérations sur la Révolution française (1795; la Rivoluzione è vista come rinnovamento di tutto il pensiero umano e anticipazione del giudizio universale); Le crocodile (poema grottesco, 1794); Le ministère de l'homme-esprit (1802). Circola nelle sue opere una concezione magico-vitalistica della realtà, legata al ritmo della emanazione dall'uno e del ritorno a lui; l'uomo, che contiene parte di natura divina, si libera dai limiti della sensibilità attraverso un'estasi che è il termine di una preparazione iniziatica. È evidente il superamento dell'occultismo di Martinez e la dipendenza da Böhme e da Swedenborg.