CAIGNIEZ, Louis-Charles
Poeta drammatico, nato ad Arras nel 1762, morto a Belleville nel 1842: uno dei maggiori autori del teatro melodrammatico francese nella metà del sec. XIX. All'inizio della Rivoluzione il C. era avvocato agli Stati di Artois. Nel 1798 riuscì a far recitare a Parigi una buona commedia, Le dîner des bossus; e ad essa fece subito seguito La belle au bois dormant (1799), un mélo, sul modello tracciato con tanta fortuna da Guilbert de Pixerécourt. Il grande successo ottenuto lo indusse a darsi al nuovo genere, nel quale si affermò fra Pixerécourt, Ducange e D'Aubigny, tanto da esser chiamato il "Racine des boulevardes". Tra i mélos che ebbero un successo più clamoroso furono: L'ermite du Mont Pausillipe (1805), La forêt d'Hermanstadt (1805), L'enfant de l'amour (1813), Jean de Calais (1815), Le Faux Alexis (1807), Ugolino ou la tour de la faim (1821), Honneur et séduction (1821), ecc.: tradotti anche in italiano con titoli più o meno alterati, ridotti in libretti d'opera e programmi di ballo, come La foresta d'Hermanstadt. Il capolavoro del genere, quello che "fece versare tutte le lacrime lasciate dalle sventure della Francia" come scrisse un cronista, fu La Pie voleuse ou la servante de Palaiseau, da cui il Gherardini trasse il libretto della Gazza Ladra per il Rossini. Fu recitata durante i Cento giorni: e anche il giorno medesimo del secondo ingresso degli alleati in Parigi. Tuttavia il C. non ne fu, in realtà, l'autore, ma solo il revisore: il vero autore ne era un giovane allora sconosciuto, il D'Aubigny, che la presentò anonima alla direzione del teatro. Veri e proprî "drammi di arena" erano questi melodrammi del C.: ma ad essi, più che alle commedie (v., oltre Le dîner des bossus, Le Volage ou le Mariage difficile, 1807; Les Méprises en diligence, 1817, ecc.), deve il C. il suo posto nella storia del teatro.