CAPPEL, Louis (Cappellus)
Ebraista e teologo calvinista, padre della critica testuale della Bibbia presso i protestanti, nato il 15 ottobre 1585 a Saint-Elier presso Sedan, morto il 18 giugno 1658. Professore di ebraico a Saumur dal 1614 al 1633, poi di teologia fino alla morte. Il C. (detto talora il "giovane", per distinguerlo dallo zio paterno, egualmente Louis, detto a sua volta il "vecchio") fu uno dei più celebri professori di Saumur. Nel 1624 pubblicava il suo Arcanum punctuationis revelatum (Leida), dimostrando che i punti vocalici e tutti i segni diacritici del testo biblico ebraico non sono anteriori al sec. V d. C. e che sono dovuti ai Masoreti. La tesi, giudicata dal Buxtorf padre scientificamente seria ma dogmaticamente pericolosa, fu combattuta nel 1643 dal Buxtorf figlio, che sostenne anche l'assoluta antichità della scrittura ebraica quadrata. Il C. gli oppose la Diatriba de veris et antiquis Hebraeorum literis (Amsterdam 1645), in cui sostiene che invece la scrittura quadrata è caldaica di origine e introdotta nel testo biblico solo ai tempi di Esdra. Intanto lavorava al suo capolavoro sulle varianti del testo della Scrittura. Ma la forte opposizione che la tendenza calvinista rigida fece alle sue teorie, giudicate rovinose per l'autorità dogmatica del testo originale della Scrittura, gl'impedì la pubblicazione del suo libro, che non poté vedere la luce se non nel 1650 a Parigi, col titolo Critica sacra, in 6 libri; la pubblicazione fu curata dal figlio suo Jean, fattosi cattolico e oratoriano, e coadiuvato per l'edizione dai padri Giovanni Morin, oratoriano, Marino Mersenne, minimo, e Dionigi Petau, gesuita. In genere i dotti cattolici approvarono le teorie di critica testuale del C., che del resto erano anche le loro; molti dotti protestanti, quali Casaubon, Vossio, Grozio, ecc., ne ammirarono l'erudizione; ma in un primo momento prevalse presso i protestanti la tendenza rigida. che trionfò nella Formula consensus Ecclesiarum Helveticarum del 1675. Importanti sono anche i lavori esegetici del C. sull'Antico e Nuovo Testamento e varie monografie su speciali questioni bibliche. Come teologo, aderì alla scuola liberale di Saumur, raccogliendo le sue opinioni, con quelle di Amyraut (v.) e De Laplace, nel Syntagma thesium theologicarum (Saumur 1651). Opera di apologia contro l'ateismo fu Le pivot de la foi et de la religion (Saumur 1643).
Scritti: La Critica sacra riebbe un'edizione a Halle nel 1775 per opera di Vogel e Scharfenberg; in questa come in quella di Parigi del 1o50 si trovano anche gli scritti polemici connessi. Il figlio Jacques curò ad Amsterdam, 1689, la riedizione delle principali opere esegetiche dell'Antico Testamento, Commentarii et Notae criticae in V.T., e vi unì, tra l'altro, un elenco di tutte le opere del padre suo e certe Memorie da lui composte sulla propria famiglia. Nei Critici sacri (Londra 1660) sono le Notae sul Nuovo Testamento, già edite a Ginevra 1632; nella Poliglotta Waltoniana varie sue monografie.
Bibl.: Realencykl. für prot. Theol. und Kirche, III, voll. 718-722.