ARAGON, Louis
(App. II, I, p. 226)
Scrittore francese, morto a Parigi il 24 dicembre 1982.
Dalla fine del ciclo Le monde réel (Les cloches de Bâle, 1934; Les beaux quartiers, 1936; Les voyageurs de l'Impériale, 1939, trad. it., 1961; Aurélien, 1944; Les Communistes, 1949-51, censurato e riscritto nel 1966), comincia per A. un nuovo periodo di crisi che coinvolge ancora una volta il discorso sul romanzo, genere al quale aveva aderito con grande incertezza e in ritardo rispetto alla produzione poetica: Oeuvres romanesques croisées d'Elsa Triolet et d'Aragon, 1964; La mise à mort, 1965 (trad. it., 1967); Blanche ou l'oubli, 1967 (trad. it., 1969); Henri Matisse, roman (1971), che racconta il lungo sodalizio con il grande pittore (trad. it., 1971); Théâtre-roman, 1974; Le mentir-vrai, 1980. Le difficoltà degli anni intorno al 1960 fanno tornare A. alla poesia, zona privilegiata, luogo d'incontro di un'intera esistenza: l'amore per la moglie, E. Triolet (scomparsa nel 1970), è fonte di energia vitale e si mescola con il tema politico-ideologico, non avendo mai A. abbandonato l'impegno civile, che anzi si fa più chiaro e più forte dopo la ''primavera di Praga''. Dopo aver abbandonato il Surrealismo intorno agli anni Trenta, non condividendone alcuni punti fondamentali, A. approda a una poesia classica, dal metro tradizionale (i suoi modelli sono Hugo e Béranger), fino ad arrivare agli schemi della ballata medievale, che tuttavia riesce a parlare al cuore trasmettendo sentimenti ed emozioni. L'universalità della funzione creativa fa sì che A. si riveli poeta sia in versi che in prosa: il Roman inachevé (1956) è un'autobiografia in versi, il racconto di un travagliato viaggio a due, senza ritorno, verso la vecchiaia.
Fra i tanti libri di poesia pubblicati negli ultimi anni ricordiamo almeno: Les yeux et la mémoire, 1954; Elsa, 1959; Poésies, 1960; Le fou d'Elsa, 1963; Le voyage de Hollande, 1964; Il ne m'est Paris que d'Elsa, 1964; Elégie à Pablo Neruda, 1966; Les chambres, poème du temps qui ne passe pas, 1969; Oeuvre poétique (1917-1929), 1974, in 4 volumi; Les adieux et autres poèmes, 1981; Choix de poèmes, 1983.
A. ha diretto Lettres Françaises dal 1953 al 1972 ed è stato eletto nel 1967 membro dell'Académie Goncourt, da cui si dimetterà clamorosamente l'anno dopo. Dobbiamo citare infine i suoi saggi sull'arte, Ecrits sur l'art moderne (1981), e un'autobiografia in prosa, Je n'ai jamais appris à écrire ou Les incipit (1981).
Bibl.: P. Daix, Aragon, une vie à changer, Parigi 1975; B. Pompili, L. Aragon, in AA.VV., Letteratura francese. I contemporanei, ii, Roma 1977, pp. 247-68; M. Apel-Muller, Hommage à Aragon, in La pensée, n. 232, 1983; G. Rubino, L. Aragon, in AA.VV., La Letteratura francese. Il Novecento, Milano 1987, pp. 198-204.