ENGHIEN, Louis-Antoine-Henri de Bourbon-Condé duca di
Nato a Chantilly il 2 agosto 1772, morto a Vincennes il 21 marzo 1804, figlio di Enrico di Condé e di Luisa d'Orléans, sorella di Filippo Égalité. Emigrato durante la rivoluzione, servì nell'esercito del Condé e partecipò alla spedizione del duca di Brunswick. Nel 1801 si ritirò a Ettenheim (Baden), dove sposò Carlotta di Rohan. Nel 1803 sottoscrisse con gli altri principi la protesta di Luigi XVIII contro la proposta di Napoleone, che gli aveva offerto la Polonia e una forte indennità se avesse rinunziato al trono.
Il 15 marzo 1804 un distaccamento di dragoni entrò nel Baden, arrestò il duca e lo condusse a Vincennes. Il 20 una commissione militare lo giudicava colpevole di aver portato le armi contro la Francia e di aver cercato di suscitare la guerra civile, e lo condannava alla fucilazione. Invano egli fece chiedere un'udienza al Primo Console. La sentenza fu eseguita all'alba del 21. Il duca non era certo fra i congiurati di Cadoudal e Pichegru e nulla di compromettente fu trovato nelle sue carte. Ma egli era condannato in anticipo dalla volontà di Napoleone, quasi certamente consigliato dal Talleyrand. Secondaria importanza ebbero in tale decisione le dichiarazioni di Cadoudal, a proposito di un principe che doveva entrare in Francia quando il Bonaparte fosse stato ucciso, o l'errore dell'emissario francese, che, scambiando un certo Thumery con Dumouriez, riferì che questi si trovava a Ettenheim. Napoleone volle questo delitto per intimidire l'emigrazione e convincere i rivoluzionarî che non aveva alcuna intenzione di riconsegnare la Francia ai Borboni e di essere un secondo Monk.
Bibl.: Corresp. 1801-04 et documents ecc., pubbl. dal conte Boulay del la Meurthe, Parigi 1904 segg.; H. Welschinger, Le duc d'Enghien, Parigi 1888; id., L'enlèvement d'Ettenheim et l'exéc. de Vincennes, Parigi 1913.