LOTOFAGI (Λωτοϕάγοι, Lotophăgi)
Quando Ulisse al ritorno da Ilio (Odissea, IX, versi 82-104), sta per doppiare il capo Malea, un vento che viene da nord lo respinge indietro lungo Citera. Al decimo giorno approda al paese dei Lotofagi, che ai messi inviati da Ulisse a riconoscere il luogo fanno cordiali accoglienze e dànno da mangiare il loto, il quale produce oblio del passato e desiderio di non partirsi più di là: Ulisse deve a forza trascinare sulla nave i messi. I Lotofagi vengono poi ricordati qua e là da autori greci e latini specialmente nell'uso di frasi come "mangiare il loto" o "partecipare della vita dei Lotofagi" che valgono quanto "dimenticare". Gli antichi li collocavano in generale sulle coste della Libia, presso la piccola o presso la grande Sirte, o in un'isola dinnanzi alla piccola Sirte; talora invece nei pressi di Agrigento o di Camarina. Alcuni però mettevano i Lotofagi lontano sulle sponde del mare esterno. Una via di mezzo circa la patria dei Lotofagi seguiva Artemidoro presso Strabone considerando i Lotofagi originarî del più lontano occidente e venuti più tardi sino nei pressi di Cirene.