LORSCH (A. T., 53-54-55)
Comune nel circondario di Bensheim (Assia). È posto sulla ferrovia Bensheim-Worms ed ha (1925) 5600 abitanti. Celebre è la sua abbazia fondata, secondo la leggenda, da Urte, regina dei Nibelungi, e dove sarebbe stato sepolto Sigfrido. Il conte Cancor e la madre Williswinda nel 764 fecero fabbricare in un loro podere una chiesa dedicata a S. Pietro apostolo con annesso monastero, e ne affidarono il governo a Chrodegang arcivescovo di Metz, che ne fu il primo abate; egli per farne un luogo di pellegrinaggio ottenne da Paolo I (757-767) il corpo di S. Nazario martire, a cui intitolò l'abbazia. Nel 766 egli vi mandò suo fratello Gundeland con 14 monaci benedettini. Nell'876 il portico d' ingresso fu ridotto a cappella sepolcrale per contenere i corpi dell'imperatore Ludovico il Tedesco e di suo figlio Ludovico il Giovane. Nel 1340 il monastero passò ai premostratensi. I papi accordarono molti privilegi all'abbazia, che acquistò grandi possedimenti, ebbe il grado di principato e svolse grande attività politica. Ebbe a subire un incendio durante la guerra dei Trent'anni (1621). Col tempo perdette la sua importanza.
Bibl.: V. A. Falk, Geschichte des ehemal. Klostes Lorsch, Magonza 1866; Adamy, Die frankische Thorhalle und Klosterkirche zu Lorsch, Darmstadt 1891.