PIGNOTTI, Lorenzo
Letterato, nato a Figline nel Valdarno il 9 agosto 1739; morto a Pisa il 5 maggio 1812. Fu educato nel seminario d'Arezzo; studiò nell'università di Pisa, dove si laureò in filosofia e medicina, nel 1764; a Firenze acquistò prestissimo molta stima come uomo, scienziato, letterato, medico, e fu perciò incaricato d'insegnare la fisica nell'Accademia della Nobiltà, e, poco dopo, nell'università che l'aveva laureato. Cresciuto così in reputazione, fu adoperato in occasioni solenni, anche in un'ambasceria a Napoleone, e tenuto caro dalla società eletta; senza che certe idee riformatrici gli togliessero il favore del governo restaurato e poi di quello della granduchessa Elisa. Morì ch'era rettore onorario dell'università di Pisa, e ormai saturo di onori accademici e civili.
Favolista arguto, satirico d'una certa originalità in novelle, largo d'idee fino al punto d'esaltare in un poemetto lo Shakespeare, anche di là dai soliti drammi, come fantastico commediografo, riuscì talvolta verseggiatore felice non meno di F. Pananti, che gli fu scolaro e amico. Per esempio, La treccia donata, Il bastone miracoloso e alcun altro lavoro in versi dànno tuttavia del piacere anche a noi che non possiamo gustarvi le maliziette personali. Negli ultimi anni scrisse una Storia della Toscana dalle origini all'elezione di Cosimo de' Medici; quasi, per la cronologia, in antecedenza alla Storia di Riguccio Galluzzi, ma con altro intendimento, più di scrittore narrativo che di ricercatore del vero. Buoni sono i quadri che vi aggiunse per le scienze, le lettere, le arti.
Nel complesso una degna figura di valentuomo e d'insegnante coltissimo, il quale, avvezzo a conversare negli eleganti salotti del Settecento, e fornito di spiriti suoi, giovò a scaltrire lingua e stile alle prove ulteriori del Pananti, di A. Guadagnoli, del Giusti, e divulgò senza pedanteria i migliori risultati conseguiti in alcuni campi delle scienze, della storia e anche della critica.
Bibl.: V. Rodriguez, Vita di L. P., Torino 1896, che rimanda a tutti i precedenti; U. Frittelli, L. P. favolista, Firenze 1901; L. Rossi, La treccia donata, Poemetto eroicomico di L. P. Raffronti ed osservazioni, Padova 1906; e, in genere, G. Mazzoni, L'Ottocento, 2ª ed., Milano 1934, e G. Natali, Il Settecento, Milano 1929, p. 1078 segg.