Imprenditore, banchiere e benefattore italiano (Milano 1869 - ivi 1932). Figlio di Pasquale e di Virginia Adami, divenne ragioniere e a 23 anni iniziò l’attività di curatore fallimentare presso il Tribunale di Milano. Nel 1901 sposò Emma Carozzi, figlia di Agostino, imprenditore attivo nell’industria delle tomaie e dei tessuti, proprietario di una fabbrica a vapore in via Olona a Milano, premiata nel 1881 alla Fiera Universale di Milano, nel 1883 in quella di Lodi e medaglia d’oro nel 1892 all’Esposizione Italo-americana. Dal 1901 divenne sindaco presso la Banca agricola milanese e successivamente consigliere d’amministrazione presso la Banca di depositi e sconti di Milano. Nel 1905 iniziò insieme a un fratello l’attività imprenditoriale, dedicandosi ad alcuni progetti di sviluppo immobiliare nella zona di Porta Magenta (Porta Vercellina). Divenne in quegli anni vicepresidente dell’Associazione pro quartiere Magenta che sorgeva tra S. Maria delle Grazie, via XX Settembre e Pagano, il cui tracciato fu creato dal Piano Beruto. N. contribuì allo sviluppo dell’area anche sotto il profilo architettonico, sviluppando numerosi stabili in via Mascheroni, via Boccaccio, via Paolo Giovio (quasi interamente da lui finanziata e costruita) e in altre zone della città, come in via De Amicis, via Brera e nei dintorni di piazza Cinque Giornate. La famiglia Nicolini, attraverso Virginia, figlia di Lorenzo, è stata anche proprietaria per decenni del Palazzo Aliverti di Milano in via Broletto 20, poi venduto al Mediocredito Lombardo e oggi di proprietà del fondo americano Hines e sede di Gucci. Dal 1915 e per il decennio successivo N. è stato membro del consiglio direttivo dell’Associazione liberale e vicepresidente della Commissione propaganda con lo scopo di organizzare le forze del partito liberale e costituire un centro di azione politica ed elettorale per l’attuazione del suo programma. Membro del consiglio direttivo e di varie commissioni tecniche della Fiera di Milano, dal 1915 divenne revisore dei conti della Federazione nazionale fra le associazioni dei proprietari di case (poi Confedilizia) e membro del consiglio direttivo dell’Associazione proprietari di case di Milano (poi Assoedilizia). Dopo il 1922 divenne azionista e membro del CdA dell’Istituto nazionale di credito, banca privata da cui uscì qualche anno dopo per dedicarsi ai propri investimenti immobiliari e all’industria tessile di famiglia, la Società anonima Agostino Carozzi & C., di cui è stato sindaco e consigliere. N. si è dedicato a numerose attività assistenziali: è stato membro dell’Associazione per l’incremento dell’assistenza scolastica e delegato per la beneficenza dell’Orfanotrofio maschile di Corso Vittoria (poi Istituto Martinitt), commissario prefettizio dell’Associazione milanese per la lotta contro la tubercolosi, commissario in vari dipartimenti per l’assistenza pubblica del Municipio di Milano e membro benefattore di altre importanti opere pie. È sepolto nel cimitero monumentale di Milano accanto alla moglie Emma.