MATTIELLI, Lorenzo
Scultore, nato a Vicenza, tra il 1680 e il 1686, morto a Dresda il 28 aprile 1748. Nel 1712 era a Vienna e nel 1714 vi lavorava per il principe di Schwarzenberg e l'imperatore. Nello stesso anno venne nominato scultore di corte.
Al periodo viennese, caratterizzato da un'attività molto intensa, appartengono, tra altro, sculture al castello Hirschstetten a Floridsdorf (1714-1716); le figure dei Ss. Coloman e Leopoldo del portale principale del convento Melk e allegorie religiose nella scala eseguite probabilmente da P. Widrin (1714-17); il Ratto di Proserpina e altre sculture nel giardino degli Schwarzenberg (tra il 1716 e il 1731); figure di santi per l'altar maggiore della chiesa conventuale di Lambach (1717); numerose sculture della chiesa di S. Carlo (1725-30); il monumento sepolcrale del conte Honsbruck nel museo del duomo di Cinquechiese (1726); figure allegoriche nella biblioteca di corte (circa 1726); gruppi di Ercole della scala monumentale e 10 figure di antenati nella grande sala del castello Frain in Moravia (prima del 1727); gruppi di Ercole della cancelleria imperiale della Hofburg (1728-29); S. Michele Arcangelo e altre sculture nel portale della chiesa di S. Michele (1730); figure di Atlanti nella sala inferiore del convento di Klosterneuburg (1731); statue nella grande sala del castello di Eckartsau (1732); statue di Nettuno e della Minerva per due fontane, oggi non più esistenti, nella Hofburg (1733); gruppo in terracotta della Madonna in trono coi Ss. Giuseppe e Anna, già nel convento dei cappuccini, ora nel Museo dell'arte barocca (1736).
Nel 1737 partecipò, assieme con R. Donner, al concorso per la fontana sul Neue Markt; ma soccombette. Amareggiato da questo scacco, si trasferì a Dresda, ove fu, nel 1738, assunto in servizio della corte e nel 1744 divenne ispettore delle collezioni statuarie.
Fece a Dresda nel 1740 alcune statue per il parco del palazzo della contessa Mosziuka, dal 1740 al 1748 i disegni per le 78 statue colossali che decorano la Hofkirche eseguite da scolari, dal 1745 al 1747 sculture per il giardino e il castello di Hubertusburg. È anche autore di alcune statue del palazzo e del giardino di Brühl e delle sculture che decorano la fontana di Nettuno, disegnata da Z. Longuelune, nel parco del palazzo Marcolini (1741-1744).
Il M. fu senza dubbio il più geniale tra i numerosissimi scultori italiani del periodo barocco che svolsero la loro attività all'estero. Nel periodo viennese l'arte del M. è piena d'impeto e di passionalità, che si esprime in forme mosse e grandiose (gruppi di Ercole); impeto che nelle opere di Dresda si placa alquanto: più solenni gli atteggiamenti delle figure, più ampie e unite le superficie delle vesti, più fermi e raccolti i contorni delle statue. Ma sempre permangono la varietà e ricchezza stupefacente di comporre, l'unità stilistica coerente che subito s'impone e convince. L'evoluzione del M., che da una concezione pittorica delle masse plastiche, squisitamente barocca, passa a un più compatto e saldo rinserrarsi dei volumi, prelude al classicismo.
Bibl.: E. Haenel, L. M., der Bildhauer Chiaveri's, in Zeitschr. f. bild. Kunst, n. s., XI (1900), pp. 106-12, 121-28; L. S., in Thieme-Beker, Künstler-Lexikon, XXIV, Lipsia 1930 (con bibl.).