Letterato (Firenze 1776 - ivi 1848); spirito polemico, classicista acceso, sfogò l'astio contro i numerosi detrattori della sua attività d'erudito negli Scherzi in rima e un po' in tutte le sue opere. Tradusse, sempre in versi e talvolta felicemente, Omero, Virgilio, Catullo, Pope, Gray.