Erudito e letterato (Roma 1637 - Firenze 1712). Il suo stile e la sua cultura enciclopedica gli riservarono un ruolo primario nel rinnovamento delle lettere italiane tra Seicento e Settecento. Fu autore di opere letterarie e di opere di carattere scientifico e divulgativo con le quali contribuì a diffondere il galileismo anche fuori dall'Italia. Tra le opere: Saggi di naturali esperienze (1667).
Compiuti gli studi giovanili presso i gesuiti del Collegio Romano, nel 1656 passò all'università di Pisa, dove fu allievo di M. Malpighi, G. A. Borelli e V. Viviani. Ammesso alla corte medicea, nel 1660 il cardinale Leopoldo de' Medici lo nominò segretario dell'Accademia del Cimento. Allo scioglimento dell'Accademia (1667) M. compì un "viaggio d'istruzione" in Europa, entrando in contatto con eruditi e scienziati: Grevius, Heinsius, Vossius, Boyle, Chapelain, Thévenot. Altri viaggi compì poi al seguito di Cosimo che, divenuto granduca (Cosimo III), gli affidò importanti missioni diplomatiche. Accademico della Crusca dal 1662.
Autore di vivaci e brillanti relazioni (Relazioni sulla China cavate da un ragionamento tenuto col gesuita Gracher, Notizie di materia geografica, Lettere sulle terre odorose d'Europa e d'America dette volgarmente buccheri), le sue opere filosofiche (Lettere familiari contro l'ateismo, Lettera sopra la luce, Sopra l'effetto della vista in occasione d'osservare la cometa dell'anno 1664), costituiscono una difesa del metodo galileiano e rivelano un'adesione all'atomismo gassendista. I già ricordati Saggi di naturali esperienze contengono le relazioni di parte dell'attività sperimentale dell'Accademia del Cimento; tradotti in inglese nel 1684 furono un efficace strumento di propaganda del galileismo. Scrisse novelle a imitazione del Boccaccio, rime petrarchesche, commentò i primi cinque canti dell'Inferno e svolse una ricca attività di traduttore (Anacreonte, Milton, Saint-Évremond, ecc.). Importante il suo carteggio, ancora in parte inedito.