LEOMBRUNO, Lorenzo
Pittore, nato a Mantova nel 1489; è ricordato fino al 1537. Formatosi da prima nell'ambiente del Mantegna, fu mandato (1504) da Isabella d'Este a Firenze e raccomandato al Perugino nella speranza che tornando potesse formare a Mantova una scuola di tendenze più moderne di quelle del ferrarese Lorenzo Costa che, morto il Mantegna, teneva il campo artistico. Dal 1511 stipendiato dalla corte, il L. riceveva il 18 maggio 1512 un pagamento per un suo dipinto nel palazzo di S. Sebastiano. Volendo poi il marchese Federico fare vasti rinnovamenti in palazzo, sua madre Isabella, che sperava sempre nello sviluppo modernista del L., il 10 maggio 1521 lo mandò a Roma per studiare Raffaello e Michelangelo, nonché le antichità classiche, raccomandandolo a Baldassarre Castiglione. Malgrado tali pressioni, il L. rimaneva più che altro un derivato dal Costa, come appare dai graziosi affreschi (1513) nella scalcheria di palazzo ducale, i soli sicuri di lui conservati. Giunto a Mantova Giulio Romano, che assunse la direzione di tutte le opere artistiche promosse dai Gonzaga, il L. cercò di adattarsi al suo stile, ma per disaccordi avvenuti il L. passò al servizio del duca di Milano (1531).
Nelle rare pitture del L. giunte a noi si manifesta, oltre la derivazione costesca, qualche assimilazione cromatica del Correggio, e, sul tardi, stilistica di Giulio Romano. Il suo quadro più monumentale è la Gara tra Apollo e Pan, a Berlino; altri dipinti a Budapest, agli Uffizî, a Brera (la Calunnia di Apelle), ecc.
Bibl.: G. Prandi, Note storiche spettanti la vita e le opere di L. L. , Mantova 1825; C. Gamba, L. L., in Rass. d'arte, 1906, pp. 65-70, 90-96; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXIII, Lipsia 1929 (con bibliografia); G. Gronau, Il quadro di L. L. agli Uffizi, in Riv. d'arte, 1929, p. 292.