GIUSTINIANI, Lorenzo
Nacque a Napoli nel giugno 1761, da Michelangelo e da Girolama Martini. Il padre, architetto rinomato, aveva tra l'altro costruito - su disegno di L. Vanvitelli - il convento dei missionari di S. Vincenzo de' Paoli e curato la sistemazione della casa e chiesa dei padri missionari ai Vergini, mentre il fratello Luigi si era costituito una rinomata collezione di dipinti. Dopo i primi studi il G. approfondì varie discipline con insegnanti privati: V. Lupoli, poi vescovo di Cerreto (che nel 1773 aveva aperto a Napoli un'accademia di giurisprudenza), C. Firmiani, C. Moretti e A. Golino. Ancora adolescente, attratto dalla carriera delle armi, volle entrare nel R. Collegio militare, seguendovi i corsi quasi fino a completamento; alla vigilia della licenza però, forse per i timori della madre, si ritirò passando a studi legali. Dopo avere approfondito le conoscenze sui classici della giurisprudenza e conseguita la laurea, il G. esercitò con successo l'avvocatura trattando alcune cause di grido nella R. Camera di S. Chiara, ma poi abbandonò anche questa carriera, disgustato "delle maniere viziose di patrocinare" (Morelli, p. 56). Restando nel campo giuridico si dedicò alla pubblicazione della sua prima opera, le Memorie istoriche degli scrittori legali del Regno di Napoli (I-III, Napoli 1787-88, con dedica al marchese S. Patrizi, caporuota del R. Consiglio), nella quale oltre alle biografie inserì anche un'utile bibliografia di testi giuridici classificati per materia.
Tale lavoro, pur non essendo il primo del genere, è tuttavia molto interessante perché tratta non solo dei giureconsulti illustri ma di tutti quelli che avevano pubblicato, e si basa non solo sui repertori e sulla letteratura specialistica, ma su ricerche d'archivio e su informazioni di prima mano, come il G. precisò il 22 marzo 1787 scrivendo al Tiraboschi, cui inviò l'opera in omaggio (Modena, Bibl. Estense, Carteggio Tiraboschi, ms. L.8.25, 1). Oggi risulta pregevole il ricco e preciso apparato di note e di fonti, nonché l'uso dell'ordine alfabetico e la chiarezza della prefazione.
Probabilmente la dedica del libro al Patrizi facilitò il parere favorevole della R. Camera di S. Chiara (3 marzo 1790) alla richiesta del G. di un impiego nei tribunali regi, ma non risulta che se ne valesse. Stava già lavorando ad altre due opere: la Biblioteca storica e topografica del Regno di Napoli (ibid. 1793; nuova edizione accresciuta, ibid. 1822), vasta rassegna delle pubblicazioni su storia e topografia del reame, e il Saggio storico-critico sulla tipografia del Regno di Napoli (ibid. 1793; 2ª ed., ibid. 1817), che pubblicò in fretta per timore di essere preceduto da altri, dando così inizio a un rapporto rancoroso col mondo letterario della città, che condizionò la sua vita.
I lavori editi nel 1793 furono propedeutici alla sua opera più innovativa e impegnata, il Dizionario geografico ragionato del Regno di Napoli (I-X, Napoli 1797-1816).
Pare che il G. cominciasse a lavorarvi sin dal 1779, svolgendo minuziose ricerche in biblioteche e archivi, e specialmente in quelli della Zecca, della Regia Camera e dei Reali Stati allodiali. Nel 1794, disponendo già di abbondante materiale, diffuse il programma dell'opera (reiterato nel 1795), ottenendo un regio dispaccio ai vescovi del Regno affinché gli fornissero informazioni e dati relativi alle loro diocesi. Sorse però una grave querelle con don F. Sacco, professore di storia e geografia nel reale convitto del Salvatore, che stava a sua volta per pubblicare un Dizionario geografico-istorico-fisico del Regno di Napoli (apparso a Napoli in 4 volumi nel 1795-96), di qualità e impegno molto inferiori, che il Sacco pensò di proteggere richiedendo per primo un privilegio regio decennale. Il G., informato, ricorse al tribunale della Sommaria, ottenendo che i due lavori fossero sottoposti al giudizio di due docenti dell'Università, che si espressero in suo favore. Volle però andare oltre, pubblicando in forma di lettera a M. Arditi (in Giorn. letterario di Napoli, 1796, t. 58, pp. 75 s.) un articolo polemico verso i letterati napoletani e "tutti quanti imprendono a scrivere di ciò che meno intendono", confermando la fama di uomo difficile e aumentando il numero dei suoi nemici. I primi tre volumi del Dizionario (su città, terre, villaggi) apparvero nel 1797, ma i grandi avvenimenti politici degli anni successivi interruppero la stampa, allontanando l'attenzione dei sottoscrittori.
Tuttavia il G., nella residenza di S. Antoniello alla Vicaria, sembra averli attraversati senza alcuna partecipazione, continuando le sue ricerche, restando estraneo a ciò che lo circondava, lamentando che "si disturbassero la sua pace e il suo decoro", e dicendosi soddisfatto che della sua condotta "il Re fosse informato fino a Palermo". In quel periodo pubblicò alcune cose minori: le biografie di N. Capasso, S. Capece, C. Franchi, G. Martorelli, A.S. Mazzocchi, G. Seripando e D. Diodati nei volumi I e IV della raccolta Elogi di uomini illustri del Regno con ritratti, stampata a Napoli tra 1797 e 1798 da N. Gervasi (la collaborazione, interrotta "per altrui invidia", passò poi ad altri); Lettera di Lorenzo Giustiniani al chiar. sig. L. Targioni intorno alla vita e alle opere di Giambattista Manso (in Giorn. letterario di Napoli, 1796, t. 60, pp. 3-35); Breve contezza delle Accademie istituite nel Regno di Napoli (Napoli 1801). Dal 1802 al 1816 il G. pubblicò, col sostegno finanziario dei fratelli Marotta, i residui volumi del Dizionario (su fiumi, laghi, fonti, golfi, monti, promontori, vulcani, boschi), malgrado un'ulteriore interruzione dovuta all'"universale sconvolgimento militare" iniziato nel febbraio 1806. Per compensare i mancati guadagni di fonte letteraria, il G. aveva cercato un impiego a lui confacente; il 3 maggio 1802 ottenne dalla giunta della Biblioteca Borbonica l'incarico di curare il settore storico e bibliografico; il 31 genn. 1804, all'apertura della biblioteca al pubblico, divenne vice-bibliotecario, e il 7 nov. 1805 terzo bibliotecario. Alla vigilia dell'occupazione francese preparò il trasporto dei codici più importanti, che la regina Maria Carolina portò con sé in Sicilia. Sebbene il 13 febbr. 1806 la reggenza lo confermasse nella carica, per i suoi trascorsi politici già il giorno successivo Giuseppe Bonaparte lo retrocedeva, con stipendio dimezzato, a semplice aiutante di G. Andrés, prefetto della biblioteca. Il G. affermò di aver accettato la nuova situazione perché le autorità borboniche gli avevano raccomandato, partendo, di presidiare l'istituzione. Prima che nel 1815 la Restaurazione gli restituisse la carica e gli emolumenti, venne pubblicando vari lavori eruditi: una monumentale (quanto inservibile, essendo ormai in vigore il codice napoleonico) Nuova collezione delle prammatiche del Regno di Napoli (in 15 volumi, dei quali 14 apparsi a Napoli tra 1803 e 1805, e il XV nel 1808); una Memoria sullo scovrimento di un antico sepolcreto greco-romano (ibid. 1812; 2ª ed., ibid. 1814-15); Tre rarissimi opuscoli di Simone Porzio, di Girolamo Borgia e di Marcantonio delli Falconi scritti in occasione della celebre eruzione avvenuta in Pozzuoli nell'anno 1538, colle memorie istoriche dei suddetti autori (ibid. 1817); le Memorie storico-critiche della R. Biblioteca Borbonica (ibid. 1818, prive della parte terza, che doveva contenere le descrizioni dei codici più rari e pregiati); l'Illustrazione del codice Perettino esistente nella R. Biblioteca Borbonica… (ibid. 1821); infine (con F. De Licteriis) una Guida per lo R. Museo Borbonico, apparsa anche in inglese come A guide… through the Royal Borbonic Museum (ibid. 1822). Il G. lasciò diversi inediti: Erudite esercitazioni di giurisprudenza patria intorno alle persone; Illustrazione di una moneta coniata sotto Federico II esistente nel R. Museo Borbonico; Illustrazione di un manoscritto membranaceo della R. Biblioteca Borbonica di Napoli che contiene epigrammi sulle tanto decantate acque minerali di Pozzuoli, Baja, Tripergola, e di Agnano, con le versioni in ritmo italiano ed un trattato De regimine sanitatis; copiose aggiunte al Dizionario; Collezione delle ordinanze di polizia del Regno. Vacante dal dicembre 1822 la cattedra di diplomatica dell'Università di Napoli per la morte dell'archeologo A.A. Pelliccia, il preposto della Pubblica Istruzione F. Colangelo perorò vivamente presso il ministro degli Interni la candidatura del G. (lettera del 28 ag. 1824, in Barone, p. 9), chiedendo che gli fosse assegnata senza concorso in grazia delle pubblicazioni; così, con decreto del 6 ott. 1824, il G. fu nominato professore di "arte critica diplomatica" nell'Università. Tuttavia ricoprì tale carica per un tempo brevissimo, perché venne a morte in Napoli tra il dicembre 1824 e i primi giorni del gennaio 1825 (le fonti sono vaghe e discordi; la cattedra fu dichiarata vacante il 15 genn. 1825, come risulta dal Giornale delle Due Sicilie, 17 marzo 1825, p. 256).
Nessuna tra le accademie locali lo aveva accolto, e alla morte non ebbe alcun necrologio. Pochi furono risparmiati dai suoi attacchi e dalla sua suscettibilità: arrivò a chiedere l'intervento del direttore generale di polizia per le critiche garbatissime mosse a un suo lavoro da F.M. Avellino, nella Lettera indiritta al sig. don Francesco Giampietri (31 pp., s.n.t., ma composta nel periodo della Restaurazione, prima della Rivoluzione del 1820). Furono oggetto della sua aggressività specialmente M. Arditi, A.A. Pelliccia, V. Galdi, G.B. Tafuri e l'abate L. Galanti. Nella sostanza, tuttavia, l'opera del G. era senz'altro di notevole interesse, per l'erudizione sempre rigorosa e la rimarchevole conoscenza delle fonti, malgrado uno stile trascurato e sciatto e sebbene non ci si possa aspettare da lui, che non era uno storico, più di dati corretti e informazioni dotte. Anche dopo la sua morte le tensioni con l'intellettualità napoletana ebbero un seguito: per problemi sorti tra la vedova del G. e C. Del Maino, collaboratore e finanziatore di una ristampa del Saggio sulla tipografia, l'edizione non fu completata.
Fonti e Bibl.: Nuovo Giornale enciclopedico, Vicenza, apr. 1788, p. 45; Effemeridi enciclopediche di Napoli, giugno 1794, pp. 35-41, e dicembre 1794, pp. 71-78; Giornale letterario di Napoli, 15 genn. 1795, pp. 58-65; 15 febbr. 1795, pp. 96-103; 1° ott. 1796, pp. 75 s.; Biblioteca italiana, III (1816), pp. 12-22; Giornale enciclopedico di Napoli, I, 1816, pp. 107-123; Almanacco della Real Casa e Corte, [Napoli] 1822, p. 57; 1823, p. 66; 1824, p. 65; 1825, p. 66.
J.H. Stepf, Galerie aller iuridischen Autoren…, Leipzig 1820-25, I, pp. 197, 322-331; II, pp. 228, 407-409; G. Orloff, Mémoires historiques, politiques et littéraires sur le Royaume de Naples, V, Paris 1821, p. 84; N. Morelli, Biografia degli uomini illustri del Regno di Napoli, XIII, Napoli 1828, pp. n.n. [ma 53-60], con ritratto; C. Minieri Riccio, Memorie storiche degli scrittori nati nel Regno di Napoli, Napoli 1844, pp. 156 ss.; N. Barone, Breve memoria intorno ai professori di diplomatica e paleografia nell'Università degli Studi e nel Grande Archivio di Napoli, Valle di Pompei 1888, p. 9; M. Fava - G. Bresciano, La stampa a Napoli nel XV secolo, I, Lipsia 1911, pp. XXIV ss.; B. Croce, Storia della storiografia italiana del secolo XIX, Bari 1921, I, p. 47; N. Cortese, Eruditi e bibliografi napoletani del Settecento, III, L. G., in Napoli nobilissima, n.s., marzo-aprile 1921, pp. 39-45; Id., Eruditi e giornali letterari nella Napoli del Settecento, Napoli 1922, pp. 36-59; F. Patetta, Corso di storia del diritto italiano, I, Torino 1924, Introduzione, p. 126; C. Frati, Diz. bio-bibliografico dei bibliotecari e bibliofili…, Firenze 1934, ad vocem; G. Natali, Il Settecento, Milano 1950, pp. 406, 473; M. Parenti, Aggiunte al Diz. bio-bibliografico… di C. Frati, II, Firenze 1959, p. 135; Illuministi italiani, I, Opere di Pietro Giannone, a cura di S. Bertelli - G. Ricuperati, Milano 1960, pp. 19 n., 45 n., 49 n., 64 n., 76 n., 93 n., 350, 583; F. Nicolini, Saggio di un repertorio bibliografico di scrittori nati o vissuti nell'antico Regno di Napoli, Napoli 1966, ad indicem; Diz. biogr. universale, II, Firenze 1842, p. 1124; Nouvelle biographie générale, Paris 1857, XX, p. 772; Enc. Italiana, XVII, p. 385; Enc. biogr. e bibliogr. "Italiana", E. Codignola, Pedagogisti ed educatori, Milano 1939, p. 246; Catalogo dei libri italiani dell'Ottocento, Autori, III, pp. 2210 s.