Lorenzo di Giovanni da Pisa
Un Dominus Laurentius Iohannis, canonicus S. Laurentii, cui altrove è aggiunta la specificazione Laurentius de Pisis, figura come incaricato della lettura della Commedia nello Studio fiorentino negli anni 1431 e 1435; la prima volta col salario di venticinque fiorini e poi con quello di trentacinque. Pochissime notizie certe è dato di cogliere intorno alla sua persona: appartenne probabilmente alla nobile famiglia pisana dei Gambacorta. Appunto alla protezione dei Medici verso tale famiglia, cacciata dalla patria, probabilmente è dovuta nel 1428 la sua nomina al beneficio della " seconda prebenda canonicale " di S. Lorenzo. In tale veste tenne nel 1451 un ammiratissimo Quaresimale. Morì il 4 settembre 1465. Ci sfuggono assolutamente, data la mancanza di un'adeguata documentazione, il significato e la portata della sua opera di dantista.
Ben altro rilievo assumerebbe la sua figura se fosse possibile identificarlo, come fa il Mancini, con quel Laurentius canonicus Pisanus di cui non solo conosciamo molte opere (Enchiridion ad venerabilem Leonardum Datum, De Gradibus virginitatis, Dialogi humilitatis al pontefice Nicolò V, un Commento al Cantico dei Cantici per Cosimo dei Medici, e altre minori) ma che è anche possibile inserire in una fitta rete di rapporti culturali con ambienti umanistici di Firenze e della Curia papale (giovandosi pure di un'apologetica Vita stesa dal nipote Teofilo e tramandataci dal codice 678 della biblioteca Universitaria di Pisa). Purtroppo però le obiezioni a una tale identificazione da parte del cardinale Mercati devono ritenersi conclusive (tra l'altro vi si oppongono solide questioni di cronologia). D'altra parte l'attività culturale di "Lorenzo prete pisano ", significativa nell'ambito della civiltà umanistica, non sembra aver punti di contatto con l'opera e la figura di Dante.
Bibl. - Statuti della Università e Studio Fiorentino, a c. di A. Gherardi, Firenze 1881, 415; A. Mancini, Laurentius Canonicus Pisanus, in " Boll. Stor. Pisano " I (1932) 33-47; G. Mercati, I codici latini Pico Grimari Pio, città del Vaticano 1938, 279-283; E. Garin, Lorenzo prete pisano, in " Rinascimento " I (1950) 109-110.