LORENZO di Alessandro
Pittore, nato in Sanseverino Marche, morto ivi nel 1503. La più antica notizia che lo riguardi ce lo presenta, nell'aprile del 1468, implicato in un processo col fratello Andrea e col padre Alessandro; l'ultima è del 23 maggio 1503, quando è pubblicato console per il secondo bimestre, ma poi surrogato perché trovato morto. Come artista appare nei documenti la prima volta il 30 settembre 1478, in una nota di pagamento per avere dipinto la figura della Giustizia nel palazzo di Sanseverino. Due anni più tardi riceve un altro pagamento per la decorazione dei pennoni delle trombe del patrio comune, nel 1481 dipinge un trittico nella chiesa dei Ss. Pietro e Paolo in Pausula e un quadretto già nella chiesa di S. Francesco delle Scale in Ancona e oggi smarrito. Opere minori (stemmi del legato, vessilli, immagini varie) gli sono pagate nel 1482. Gli affreschi della chiesa di S. Maria di Piazza in Sarnano recano la data 1483. La sua firma con la data 1491 si legge sotto una Madonna col Bambino, otto santi e i committenti, nella chiesa della Madonna del Monte a Caldarola. Nell'ottobre del 1496 riceve dal comune di Sanseverino un acconto per un S. Antonio da Padova che dà compiuto un anno dopo (chiesa parrocchiale di Pollenza). Nel luglio dell'anno seguente, nel novembre del 1500 e nel maggio del 1801 gli sono pagati stemmi e pennoni di trombe. Poche altre notizie non concernenti la sua attività artistica dimostrano che ebbe beni in Sanseverino dove passò tutta la vita, assorbita dal lavoro e da qualche pubblico ufficio.
La sua prima opera superstite è l'affresco rappresentante S. Anna, la Vergine e il Bambino nella chiesa della Cerreta presso Sanseverino (1478), vicino al quale, in tempo posteriore, L. ne dipinse altri. Lo spirito fine dell'artista vi si rivela nelle armonie lineari delle pieghe che hanno ancora gotiche tortuosità ed eleganti stilizzazioni. A poco a poco lo stile di L. si andò allargando fino a raggiungere una grandiosità ignota a tutti i pittori marchigiani che lo precedettero. Influenze di Niccolò Alunno e di Carlo Crivelli, col tormento del segno incisivo, duro, contorto, improntano già il trittico di Pausula. Lo schietto sapore crivellesco riappare negli sportelli del trittico di S. Teresa in Matelica, nello Sposalizio di S. Caterina della National Gallery, nel Presepe della chiesa di S. Lorenzo in Doliolo a Sanseverino e in altre opere, mentre il tipo della Madonna adorante il Bambino nell'affresco di Sarnano ricorda più direttamente Niccolò Alunno e gli angeli adoranti nel Presepe citato e la Vergine e gli angeli della tavola della galleria di Sanseverino richiamano Girolamo di Giovanni. Ma, probabilmente, quella che appare nelle opere di L. non è neppure una duplice, distinta derivazione dalle forme dell'Alunno e del Crivelli, bensì un assorbimento inconsapevole di elementi già intimamente fusi in una promiscuità ai cui effetti pochi pittori marchigiani dell'ultimo trentennio del sec. XV riuscirono a sottrarsi. Per altre opere di L. si veda l'elenco datone da L. Venturi, al quale sono da togliere la Madonna nella chiesa di S. Lorenzo a S. Severino e lo Sposalizio di S. Caterina del municipio di Sanginesio, da aggiungere un Battesimo di Gesù nella galleria di Urbino, una Madonna del soccorso nell'Accademia georgica di Treia e un affresco in un'edicola della Cerqueta (Gagliole). (V. tav. CXXII).
Bibl.: A. Angelucci, Intorno a Lorenzo e Jacopo Salimbeni e L. di maestro A. pittori sanseverinati, Iesi 1857; A. Rossi, M.o L. di A. pittore severinate, in Giornale di erud. artist., IV (1875), pp. 367-75; A. Aleandri, Note e correzioni al Commentario di M.o L. di A., pittore severinate, in Nuova rivista misena, VII (1894), pp. 172-75; A. Colasanti, Affreschi inediti di L. d'A. da Sanseverino, in Rass. d'arte, 1916, p. 81 segg.; F. Mason Perkins, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXIII, Lipsia 1929 (con bibl.); B. Molajoli, Una tavola di L. d'A. da Sanseverino, in Rass. marchigiana, 1927-28, p. 193 segg.; L. Serra, Due opere inedite di L. d'A., ibid., 1931, p. 131.