CECCATO, Lorenzo
Figlio di Battista, nacque probabilmente a Venezia (si ignora quando), dove svolse la sua attività di mosaicista dedicandosi alla decorazione interna della basilica di S. Marco. Dopo essere stato apprendista, a partire dal 28 luglio 1577 (Saccardo, p. 70) agli ordini del maestro Gian Antonio Marini, divenne maestro a sua volta, superata la prova prescritta "giusta l'ordinario della Procuratia" in data 15 genn. 1580 more veneto (Saccardo, p. 301 n. 29). Tra il 1588 e il '91 il C. eseguì, su cartoni del Tintoretto (D. von Hadeln, Archivalische Beiträge zur Tintorettoforschung, in Jahrbuch der kön. preusz. Kunstsamml., XXXII [1911], p. 58, doc. 38 del 27 luglio 1591) e di Palma il Giovane, cinque episodi biblici, con Storie di Susanna, sulla parete di fronte all'altare della Madonna (braccio sinistro del transetto) e le figure dei profeti Mosè ed Osea, (quest'ultima firmata), pure su disegno del Tintoretto, nei piedritti della volta sovrastante. Nel 1593 datò e firmò due altri profeti, Elia e Mosè, sull'arco vicino all'altare di S. Paolo.
La sua attività proseguì in collaborazione col Tintoretto negli anni successivi: un S. Atanasio, su una delle arcate della navata sinistra, fu composto tra il 1595 e il '97 (da un disegno cui forse si riferisce il documento citato del 27 luglio 1591); successivamente, dopo il '97 (gli ultimi cartoni tintoretteschi sono citati nel '92) vennero tradotte in mosaico le figure di S. Lucia, S. Giustina e nove busti di Santi entro tondi accanto all'ingresso della cappella dei Mascoli. Morto il Tintoretto, altri pittori gli fornirono i disegni: l'Aliense per l'allegoria della Sinagoga (1601-1603); Domenico Tintoretto per la serie dei SS. Cosma, Damiano, Leucomone ed Ermolao (doc. del 6 ott. 1603, in Saccardo, p. 312 n. 62); Leandro Bassano per gli episodi di Cristo in Emmaus e la Comunione degli Apostoli. Questi ultimi mosaici, che si trovano nel transetto sinistro sulla parete adiacente all'altare della Madonna, sono firmati, e datati (1617), assieme ad un altro maestro, Giacomo Pasterini, con cui il C. collaborò negli ultimi anni. Eseguirono insieme (1621), metà per ciascuno (Saccardo, p. 72), gli episodi di S. Tommaso davanti all'imperatore delle Indie e del Martirio di s. Tommaso, su disegni del Tizianello, nella navata sinistra. Ancora col Pasterini e con Alvise Gaetano, compose il mosaico con La crocifissione di s. Pietro e la decollazione di s. Paolo su cartone di Palma il Giovane (1624), sempre nella navata sinistra. Appartiene al C. anche la Nascita del Battista, nel battistero della basilica, per cui sono registrati pagamenti, a lui e al pittore Gerolamo Pilotti, tra il luglio 1628 e il giugno 1629 (Saccardo, p. 321 n. 79), benché l'abbia firmata, abusivamente il nipote e aiuto Francesco Turresio.
Il 27 maggio 1631 il C. venne pagato per il "lavor di mosaico fatto da lui nel volto del Paradiso" con la, figura di S. Metodio, pure da cartone del Pilotti (Saccardo). È probabilmente questa l'ultima opera sua, ed è anche l'ultima notizia che lo riguardi.
Fonti e Bibl.: C. Ridoffi, Le Maraviglie dell'arte [1648], II, Berlin 1724, p. 190; G. B. Verci, Not. intorno alla vita, e alle opere de' pittori… di Bassano, Venezia 1775, p. 184; A. M. Zanetti, Della pittura venez., Venezia 1792, pp. 758 ss.; S.Ticozzi, Vite dei pittori Vecellj..., Milano 1817, p. 299; P. Saccardo, Les mosaïques de St-Marc à Venise, Venise 1897, pp. 70-73 e passim; M. Pittaluga, Il Tintoretto, Bologna 1925, pp. 212 s.; W. Arslan, I Bassano, Bologna 1931, p. 285; Id., I Bassano, Milano 1960, p. 248; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VI,p. 253.